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Gimenez: “Sono lo stesso Santiago, ma ora riparto da zero. Voglio vincere lo scudetto con il Milan. A Milanello si respira un’atmosfera diversa”

Santiago Gimenez ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport. Una squadra rinata, nuovi volti e grandi speranze per il futuro. Le parole del messicano:

Su Allegri: “Credo che Allegri sia un allenatore che unisce molto la squadra, che lavora con grande intensità. Dal primo giorno a Milanello sono stato sicuro: sarà una grande stagione. Come si dice in Italia, quando lavori devi andare forte, ma poi c’è spazio per la gioia, per la famiglia, per la squadra. Credo che Allegri abbia la combinazione migliore”.

Milanello: “Se si respira un’atmosfera diversa? Sì, l’impressione è molto bella e gli obiettivi sono molto alti, perché siamo in un club grande come il Milan. Dobbiamo esserne all’altezza, lavorare duro e sono sicuro che sarà una bella stagione”.

Sullo scudetto: “Scudetto? Sì, è sempre un sogno vincerlo. Bisogna lavorare giorno dopo giorno. L’arrivo di Modric, che ha vinto tanti titoli, sicuramente ci motiverà. Cosa voglio? Vincere lo scudetto con il Milan. Non faccio promesse, ma il Milan guarda sempre avanti, anche nelle difficoltà. Sono sicuro che sarà così anche quest’anno”.

Su Modric: “È incredibile. Dal primo giorno si vede la sua qualità, è un giocatore che serve molto gli attaccanti, e noi siamo contenti di avere uno come lui”.

Più fame: “Sono lo stesso Santiago, ma con più fame, voglia, passione. Nel mercato invernale è difficile, nuova squadra, situazione non semplice. Ma ora ricomincia tutto da zero. Ho tanta voglia e credo molto in me e nella squadra. Daremo tutto per raggiungere i nostri obiettivi”.

Il possibile arrivo di un attaccante: “Se mi preoccupa? No, al contrario. Sarebbe una gioia e una soddisfazione. Più la rosa è ampia e competitiva, più si cresce. Lavorerò per segnare tanti gol. Terrò la maglia numero 7. Il 7 è storico al Milan e non si cambia”.

Su Inzaghi: “Pippo Inzaghi è un’icona del Milan. Anche se ero piccolo, ho ammirato tanto Shevchenko, che ha vinto il Pallone d’Oro con il 7, e Kaká, per la sua fede, la sua qualità e le origini sudamericane”.

La passata stagione: “Tanti dettagli non ci hanno permesso di far andare bene le cose: partite perse o pareggiate negli ultimi minuti, episodi come l’espulsione di Theo in Champions. Piccole cose che hanno fatto la differenza”.

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