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Gilardino: “Il Milan in testa alla classifica non mi stupisce. Pioli ha creato un bel gruppo”

Ex attaccante, adesso allenatore, Alberto Gilardino si racconta ai microfoni di Gianluca Di Marzio. La sua nuova carriera da tecnico, il Milan ed il suo modo di vedere il calcio tra gli argomenti principali dell’intervista. Queste le sue parole:

Ho smesso di giocare – ha detto – allo Spezia e ho avuto subito la possibilità di fare il corso Uefa A e B da allenatore, la mia volontà era quella di rimanere in campo anche dopo aver smesso da calciatore. La gavetta è importante, io non ho paura di iniziare dal basso, l’ho fatto perché volevo capire se questa nuova carriera avrebbe potuto interessarmi. A Vercelli ho portato avanti un percorso fatto con tanti giovani, mentre quella di Siena è stata per me una vittoria nonostante l’esonero. Credo che da ogni esperienza si possa crescere e sono certo di aver dato il massimo. Ho preso qualcosa da ognuno di loro, ma per adesso preferisco fare dei testa mia: sbagliando si impara. Negli ultimi anni da calciatore, quando tornavo a casa mi segnavo molte cose che vedevo in allenamento. E poi c’è il rapporto umano nello spogliatoio. Da questo punto di vista ho avuto due maestri unici: Ancelotti e Lippi, due che sanno gestire il gruppo come nessuno“.

Non ho mai giocato – continua Gilardino – in un campionato così equilibrato e mi diverte molto seguire questa lotta a tre. Il Milan lassù non mi stupisce, perché ho avuto Pioli proprio a Bologna ed è un allenatore straordinario. Ovviamente si è evoluto nel tempo e ha uno staff di grande qualità. Credo che il vero fuoriclasse del Milan sia l’identità di squadra che ha dato lui. Così come sta facendo anche Spalletti nel Napoli“.

Il mio modo di giocare? Parto sempre – conclude – con l’idea del 4-3-3, ma adesso il calcio si costruisce in un modo e si rifinisce in un altro. Quindi all’interno di una partita cambia tutto. Anche a Siena ho dovuto cambiare per necessità e ho giocato a tre dietro. Poi ovviamente devi adattarti anche agli interpreti che hai: devi metterli sempre nelle condizioni migliori. Vlahovic sarebbe l’ideale per il mio gioco offensivo. In mezzo al campo mi piace molto Tonali, mentre in difesa prendo Bastoni che è il futuro della difesa dell’Italia e può giocare anche a quattro“.

Alberto Gilardino
Alberto Gilardino – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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