Il gol del pareggio di sabato a Roma, al minuto 97, ha consentito al Milan di acciuffare un punto in extremis, e di tenere viva la lotta Champions che ad oggi, con la vittoria dell’Inter e la conseguente sconfitta della Lazio, tiene ancora più che aperta la discussione per i tre posti rimanenti.

La rete che vale un punto, l’ha segnata un giocatore che della sua “discontinuità” sta facendo un’arma: Alexis Saelemaekers, l’uomo dei gol pesanti, come lo descrive la Gazzetta dello Sport in un’interessante analisi. Il belga infatti, da quando veste rossonero, alterna sempre grandi partite a prestazioni pressoché insufficienti.

PERCHE’ L’UOMO DEI GOL PESANTI?

Il numero 56 del Milan ha giocato più di 130 partite in rossonero, segnando “solo” 10 reti, ma quasi tutte importanti e che, comunque, hanno portato punti altrettanto significativi. Il primo dei suoi gol pesanti, lo segna al Rio Ave, dalla partita che Pioli dice “esser stata decisiva per far partire un ciclo”. Il gol segnato in Portogallo fu il primo della partita, finita poi 2-2 e decisa in una lotteria infinita di rigori. Poi, cioè anche quello contro il Sassuolo (2-1, 2020), di nuovo contro la Roma (3-3, 2020) e il Genoa in Coppa Italia (gennaio 2022). Sempre senza scordarsi il gol del pareggio (1-1) nella prima giornata dei gironi di Champions League di quest’anno, contro il Salisburgo, oppure il gol nella giornata successiva contro la Dinamo Zagabria, partita poi finita 3-1.

Ma ecco un altro dato importante e per niente scontato: nelle 10 partite in cui il belga ha segnato, sono arrivate sette vittorie e tre pareggi. Si può quindi anche definire Alexis un talismano, perché quando segna lui, il Milan non perde.