Rieccoci qua, punto e a capo. Quasi come se tutto quello di buono fatto fin qui in questi mesi fosse stato vanificato in 90 minuti. E in realtà, più o meno, è così. Già, perché, come scrive la Gazzetta dello Sport questa mattina, Stefano Pioli sarebbe già nell’aula del tribunale social, pronto a ricevere la sentenza.
Ma ci è abituato, allenare squadre come il Milan ti porta a dover essere sempre perfetto, altrimenti si è subito sotto accusa. Le critiche fanno parte del lavoro che svolgono, ne sono più che consapevoli.
GLI ERRORI
Nel match di ieri sera, si sono visti i fantasmi autunnali. I passaggi a vuoto che il Milan ha avuto, come nel derby o nella partita d’andata con il Paris Saint-Germain. Certo, dopo un primo tempo incolore, c’è stata sicuramente una reazione, ma è bastata? Per niente. Quello che traspare è che i giocatori non abbiano personalità in questi casi, e non che di partite come queste non ne siano state giocate nell’era Pioli.
I giocatori più importanti si sono smaterializzati: Pulisic, Loftus-Cheek, Leao e Giroud completamente inesistenti, e infatti il risultato è stato quello di 0 gol segnati. Se dovevano essere fatti prima i cambi? Si, senz’altro. Certo è che Pioli non ha tutti i torti quando dice (esempio) che ha determinati giocatori che possono non toccare palla per 88 minuti e nei restanti 2 segnare una doppietta, nel senso che sono talmente decisivi che è veramente complicato toglierli dal campo in una partita così delicata.
Ora però, il Milan non dovrà piangersi addosso, e il lavoro mentale che Pioli dovrà svolgere sulla squadra non sarà per niente una passeggiata. Ora domenica c’è il Sassuolo, e poi è già giovedì nuovamente. Sono solo 7 giorni, ma sembrerà un mese.
![Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma) Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)](https://www.milanpress.it/wp-content/uploads/2024/03/Milan-Stefano-Pioli-1.webp)