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Gazidis: “Non voglio più vedere il Milan nei guai. Sono innamorato di Pioli, Ibra l’eccezione a tutte le regole”

L’amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis, è stato protagonista di una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport. Il dirigente sudafricano ha parlato a 360° del club rossonero: “Sono innamorato di Milano, è un luogo speciale anche perchè abbiamo vissuto un periodo terribile e durante questo periodo ho visto la forza e i sentimenti degli italiani. Sono stato qua con mia moglie per tutto lo scorso anno e ormai mi sento milanese“.

Sulla sua storia: “Ho vissuto tre carriere: una negli Stati Uniti, a 28 anni ebbi l’idea con un amico di creare una nuova lega ed era una grande sfida. Ho lavorato come direttore tecnico della MLS, ed era un mondo particolare perchè era la Lega che firmava i giocatori, non le squadre. Poi sono arrivato all’Arsenal con Wenger, e lì mi occupavo dello sviluppo commerciale del club. Ora al Milan è necessario avere una visione totale, sul campo e fuori. Questa visione è molto chiara nella mente ed è condivisa con tutti quelli che lavorano qui. Non abbiamo ancora vinto niente, ma siamo sul percorso giusto. La notte sogno, come i tifosi, ma la mattina lavoro“.

Su Pioli: “Stefano è un uomo molto intelligente, in un certo senso possiamo dire che è semplice ma anche molto profondo. Lui ha capito subito che in questo sport siamo sempre sotto pressione, è arrivato in un momento difficile per il club. La cosa impressionante è che ha focalizzato tutto sul lavoro. Non si è mai lamentato delle voci o di altro, col suo lavoro ha provato a tutti che ha la capacità di gestire un club così grande e per questo sono molto innamorato di Stefano. Rangnick? La decisione era aperta, sono sempre stato chiaro con Pioli e lui lo ha capito bene. Al Milan le scelte si fanno per meritocrazia, il suo approccio è sempre stato moderno e all’avanguardia, che abbraccia i giovani talenti che abbiamo portato al Milan. Abbiamo visto un modo di giocare che ci dà molta confidenza nel lavoro di Pioli, dalla sconfitta dell’anno scorso contro l’Inter avevamo capito che lui era l’uomo giusto“.

Sulla rinascita del Milan: “E’ merito di tutti, di Pioli, di Maldini, di Massara, di Ibrahimovic. Stiamo crescendo, il nostro rapporto è molto forte, c’è grande unità nella squadra e nella società. E’ importante anche che qualche volta non siamo d’accordo. Maldini rappresenta il Milan, ma non è questa la ragione per cui l’ho scelto. L’ho fatto perchè in lui vedo qualcosa di speciale, un uomo con valori, moderno, umile, con voglia di imparare. Il Covid ha dimostrato che il calcio non può continuare così, non voglio vedere di nuovo il Milan nei guai, economici e di campo. Il Milan ha vissuto un periodo difficile, c’erano spese veramente alte e pochi ricavi. Stiamo facendo di tutto per far tornare il Milan in alto, e questo è possibile passo dopo passo con il lavoro, ma non è facile. Elliott condivide questa visione di un Milan moderno e progressista, globale ma con valori locali. Un Milan che giochi nel nuovo stadio più bello del Mondo, che rappresenti Milano in Italia e in tutto il mondo. Voglio far parte di questo percorso del Milan, ho un sentimento molto forte per questo club. Non è una sfida finanziaria, ma personale e di vita“.

Su Ibrahimovic: “Ibra è l’eccezione a tutte le regole, è speciale perchè ha qualità e fisico incredibili. Lui ribalta le regole, è fantastico. Resta? Perchè no, tutto è possibile, per lui questa sfida è forse la più grande e romantica della sua carriera“.

Su Calhanoglu e Donnarumma: “Vogliamo averli per il futuro, stiamo facendo di tutto per trattenerli. Sono persone fantastiche e professionisti incredibili. Ho fiducia che possiamo raggiungere un accordo“.

Sulla lotta al razzismo: “Il razzismo è ovunque, è un problema che riguarda tutti noi. Tutti noi abbiamo pregiudizi, in un senso o nell’altro. Non siamo perfetti, è un problema che esiste anche in Inghilterra, negli Stati Uniti. Il calcio riflette la società, ma la guida anche“.

Sullo stadio: “In ogni sport, nel calcio soprattutto, gli stadi sono la base. E’ un dovere pensare non solo all’oggi ma anche al domani, ai prossimi venti anni. Anche i tifosi del futuro meritano un club che dia orgoglio ed è per questo che è necessario avere uno stadio moderno che abbia tutto quello che serve ai tifosi. Il nostro impegno è creare uno stadio di cui possiamo avere vero orgoglio“.

Sul campionato: “Siamo all’inizio del percorso, va bene parlare di Scudetto ma noi pensiamo a lungo termine. Tutto quello che facciamo è nell’interesse del Milan. Ho un sogno per il Milan, speriamo di arrivarci col lavoro“.

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