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Il primo mese di Gabbia dal suo rientro a casa. È partito un ragazzo timido, è tornato un leader

Le gravissime difficoltà del Milan nel corso di questa stagione, dettate soprattutto dal fattore infortuni, ha costretto il club rossonero lo scorso 3 gennaio a richiamare anzitempo dal prestito al Villarreal Matteo Gabbia. Il difensore centrale era volato in Spagna a giugno 2023 per provare a disputare una stagione da titolare e proseguire il suo percorso di crescita.

Il ritorno di Gabbia nel destino

Ma il destino, e ovviamente anche la maledetta annata del Milan dal punto di vista dei degli stop muscolari, hanno permesso al centrale azzurro di fare ritorno e aiutare i suoi compagni in un momento così difficile. Parliamo di destino perché qualcosa unisce gli ultimi giorni in Spagna di Gabbia, e il suo prossimo futuro in rossonero. Ma andiamo per gradi.

L’ultima partita disputata dal classe ’99 con la maglia del Sottomarino Giallo risale al 14 dicembre, gara vinta contro il Rennes che ha permesso al Villarreal di centrare il primo posto nel Gruppo F, mandando i francesi ai playoff di Europa League. A fare il suo ingresso nella medesima competizione – come ben sappiamo – c’è proprio il Milan (arrivato terzo nel Gruppo F, ma di Champions League). Il resto lo conosciamo bene: Gabbia torna in rossonero e il destino lo mette di fronte – di nuovo – al Rennes: l’ultima squadra contro cui ha giocato prima del rientro a casa.

È partito un ragazzo timido, è tornato un leader

Parlando di campo, che è ciò che ci interessa maggiormente, Matteo Gabbia non ha assolutamente deluso le aspettative. Anzi. Tra lo scetticismo generale e i delicati momenti a cui i tifosi del Milan hanno dovuto assistere, il numero 46 rossonero ha dimostrato di aver assorbito ogni elemento prezioso dal suo Erasmus in Spagna.

Contro l’Atalanta in Coppa Italia ha giocato in una difesa a tre che fino al momento della sua uscita stava funzionando discretamente bene. Poi le ottime prestazioni da centrale nella difesa a quattro contro Roma e Udinese: puntuale in copertura e nella scelta di quando intervenire: temporeggiare, aggredire, commettere fallo. Cresciuto sotto “l’ala” di Simon Kjaer, ora ne è compagno di reparto e il prossimo anno rischia di “rubargli” numericamente il posto in rosa. Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma Milan e Gabbia si godono il presente.

Udinese-Milan: Matteo Gabbia, Simon Kjaer e Lorenzo Lucca (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Udinese-Milan: Matteo Gabbia, Simon Kjaer e Lorenzo Lucca (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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