Tommaso Pobega e Laura Fusetti sono stati protagonisti questo pomeriggio di un incontro presso i locali dell’associazione “La Strada”, nell’ambito di “Tutti i colori dello sport“, programma di incontri valoriali con studenti e giovani a rischio dispersione scolastica promosso dal Milan.

Queste le parole della calciatrice rossonera, raccolte dall’inviato di MilanPress.it: “Tanti miei coetanei mi prendevano in giro perchè giocavo a calcio, non tanto quelli della mia squadra perchè loro erano contenti di giocare con me. Per me è sempre stato facile perchè il calcio mi piaceva e mi faceva divertire. La mia passione è nata a 8 anni quando ho iniziato a seguire mio padre che giocava a livello amatoriale, all’epoca per noi ragazze era praticamente impossibile giocare a calcio per gli stereotipi che fosse un gioco “da maschi”, ed infatti io ho iniziato a giocare in squadre maschili all’oratorio. I miei genitori mi hanno sempre dato la possibilità di giocare a calcio, ma prima dovevo studiare e fare i compiti, perchè non c’era la certezza di lavorare giocando a calcio. Io ci ho sperato e creduto tanto“.

Fusetti prosegue: “Quando sono venuta al Milan ho chiesto la maglia numero 6 e non avevo collegato fosse quella di Baresi, che è stata ritirata. Ho avuto la fortuna di ricevere l’ok per avere il mio nome su una maglia del Milan con quel numero“.

Tommaso Pobega e Laura Fusetti - MilanPress, robe dell’altro diavolo
Tommaso Pobega e Laura Fusetti – MilanPress, robe dell’altro diavolo