Alberto Gilardino ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in qualità di doppio ex di Fiorentina e Milan. Le due squadre si troveranno una contro l’altra sabato al Franchi.
Su Ibrahimovic: “Riesce ancora a fare la differenza. Se ce l’hai si sente, è troppo carismatico. E poi ha il gran fisico di sempre: se ha palla addosso fai fatica a portargliela via. Mi piace perché vuol far gol ma anche farli fare: esce dalla marcatura in favore dei compagni, va incontro alla palla, gioca da regista offensivo. Se c’è Giroud lascia che sia lui la prima punta“.
Su Pioli: “Un altro che fa la differenza. Lo conosco per averlo avuto come allenatore a Bologna. Ha dato un’identità forte, con lui sono tutti coinvolti, importanti, responsabilizzati. Mi piace lo stile di gioco, come si muovono all’interno dello spazio. Nell’ultimo quarto d’ora del derby mi hanno impressionato: hanno messo in grossa difficoltà l’Inter con organizzazione e compattezza“.
Su alcuni singoli del Milan: “Leao può spaccare le partite con la sua velocità e nell’uno contro uno. Può e deve farlo. Brahim ha fatto il salto di qualità, vedo una crescita esponenziale. È bravissimo tra le linee, se diventa un po’ più concreto sarà un top. Uno che vorrei sempre avere dalla mia parte è Rebic: non molla mai, ha una forza mentale straordinaria“.
Sulla Champions e lo scudetto: “La Champions è diversa da tutto, il Milan deve fare alcuni step e li farà, è un percorso naturale. La squadra è giovanissima e crescerà attraverso l’esperienza, che può comportare anche qualche errore. Per lo scudetto sarà lotta a tre, loro con Napoli e Inter“.
Su Vlahovic: “È una prima punta moderna, svaria, tiene palla, calcia benissimo con due piedi, ha forza esplosiva. Che sia già pronto nonostante la giovane età si capisce dalla testa: entrare nella questione contrattuale è difficile ma la cosa da sottolineare è il suo impegno sempre e comunque, dà tutto e si vede“.
Sulla Fiorentina: “Ritrovare stabilità tecnica, e con Italiano lo ha fatto: abbiamo giocato insieme nel Verona, ha spunti e idee forti, dà un’impronta che si riconosce“.
Sulla sua carriera da allenatore: “Ho ancora più forza e convinzione: ne approfitterò per studiare e andare in giro. Ogni esperienza è un insegnamento e un’occasione per migliorare. Della squadra ho un bel ricordo, in poco tempo avevamo formato un gruppo vero“.