Elisabet Spina, responsabile del settore femminile del Milan, è intervenuta ieri in una conferenza stampa organizzata dall’Associazione italiana allenatori di calcio (Aiac) e ha risposto alle domande poste dal coordinatore Mario Beretta. La Spina ha affrontato vari temi, partendo da quello comune a tutti noi, ovvero l’isolamento: “Abbiamo sempre perseguito un senso di responsabilità, cercando di tenere attivo lo staff in questo periodo”.
La Spina racconta come il Milan abbia creato programmi di mantenimento fisico in attesa di capire se la stagione riprenderà o meno. “Ci siamo concentrati sulle aree individuali della nutrizione e sul supporto psicologico facendo sì che le ragazze ricordino questo momento delicato come una parentesi importante della loro carriera”, spiega la responsabile.
Il movimento del calcio femminile è in crescita, specialmente per la maggiore presenza nei media, esplosa dopo il mondiale 2019 e la Spina lo analizza così: “Il livello è cresciuto, le società professioniste hanno aperto le porte al femminile. Questo ha aiutato le giocatrici a crescere, potendosi esprimere al meglio in strutture adeguate. Ai miei tempi c’erano molti talenti ma non sono emersi per questo”.
Inoltre anche le partite sono cambiate: “Vederle oggi penso sia diventato piacevole – aggiunge la Spina – le donne hanno conservato anche dei valori di pulizia in campo che non sempre troviamo nei maschi. Sicuramente la vicinanza con il loro mondo è importante, ma il femminile deve mantenere i suoi bagagli”.
In chiusura una domanda sull’intero movimento: “Più fatica in campo o a superare i pregiudizi? Ho incontrato qualche perplessità nelle persone, ma sempre pronte a ricredersi. Affrontare i pregiudizi significa comunque lavorare molto su sé stessi e volersi migliorare sempre per dimostrare il contrario”, ha concluso la Spina