L’ex rossonero Massimo Oddo ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport per parlare di Atalanta-Milan di questa sera, su Ibrahimovic e su alcuni giocatori attuali del Diavolo. Queste le parole di Oddo:
Su che partita si aspetta: “Mi aspetto una bella gara. Il Milan ha una formazione dal potenziale enorme: ultimamente è in crescita, ma non è ancora al 100%. L’Atalanta, invece, è la squadra più in forma e più costante in questo momento. Forse la più ostica da affrontare perché difende e attacca con grande attenzione e ferocia”.
Se sarà un banco di prova per Fonseca: “L’Atalanta, lo sanno tutti, ha un allenatore fantastico, che porta i giocatori da 4 a rendere 7 e quelli da 7 a rendere 10. In questi anni ha fatto cose straordinarie e il merito, oltre che suo, è di una società che lo ha messo al centro di tutto: quando c’è stata la lite con il Papu Gomez, che era un calciatore simbolo, la dirigenza si è schierata in maniera coesa con l’allenatore. A Bergamo c’è un gruppo di persone che lavora con un unico obiettivo e un tecnico che ha doti straordinarie e le mette in mostra perché ha al suo fianco una società che lo supporta”.
Sulle differenze tra Milan e Atalanta: “La situazione è completamente diversa e impossibile da paragonare per un motivo semplice: Gasperini è arrivato all’Atalanta nel 2016, Fonseca… la scorsa estate. La Dea è una squadra rodata, che si conosce, che sa quello che vuole fare in campo e che lo fa quasi sempre bene. Il Milan, come detto, è una formazione dal potenziale enorme che però deve trovare continuità di rendimento. Ci vuole tempo perché un allenatore entri nella testa dei giocatori, perché i suoi concetti ‘passino’. Nel calcio italiano purtroppo c’è poco equilibrio: se vinci, sei uno stratega; se perdi, l’ultimo arrivato… Il Milan ha cambiato guida tecnica e diversi elementi. A Fonseca va dato tempo perché solitamente gli allenatori al secondo anno fanno sempre meglio avendo una lettura migliore di tutto ciò che lo circonda”.
Su chi vede favorito: “Nel calcio le squadre spesso, anzi quasi sempre, prevalgono sulle individualità. In futuro se continua questo processo di crescita, magari il Milan sarà superiore all’Atalanta come squadra. Adesso però non lo è e per metterla in difficoltà avrà bisogno almeno per una sera in una super prestazione da squadra”.
Se il Milan può puntare lo scudetto: “Il campionato è lungo: non è ancora finito il girone d’andata e c’è da giocare tutto quello di ritorno… Il margine perché i rossoneri rientrino in corsa esiste, ma l’unico modo per riuscirci è che abbiano più continuità di rendimento”.
Su Reijnders: “Sta attraversando un momento molto positivo. Lui ha sempre avuto qualità, ma mi sembra cresciuto sotto il profilo del dinamismo e ha grande consapevolezza nei propri mezzi. È diventato un leader che trascina tutti. È molto completo, un centrocampista box to box. Si definì così quando arrivò al Milan e adesso sta dimostrando cosa intendeva: sa fare tutti i ruoli e qualunque formazione ha bisogno di uno come lui, che corre, recupera palla, si inserisce e segna o serve l’ultimo passaggio”.
Su Emerson Royal: “Ha delle qualità. È più propenso alla fase offensiva che a quella difensiva, ma il Milan storicamente ha sempre avuto come terzini giocatori di grande spinta. Sicuramente può migliorare. E non dimentichiamoci che in quel ruolo c’è pure Calabria”.
Su Leao: “Il vero Leao è quello che finora in carriera ha avuto poca continuità. Non lo dico io, ma il campo, i suoi compagni e i suoi allenatori. Se avesse continuità, sarebbe tra i migliori al mondo e può ancora diventarlo perché sotto l’aspetto tecnico ha qualità pazzesche”.
Su Ibrahimovic dirigente: “Lo conosco come amico e giocatore, non come dirigente e quindi non posso giudicarlo. Vedo gente che si espone nel giudicare gli atteggiamenti e il lavoro che fa nella società, ma nessuno sa le problematiche che ci sono in un grande club come il Milan. Io attendo i risultati, non li prevedo: il tempo ci dirà se è la persona giusta, se è bravo nel suo mestiere. Questo vale per lui, per l’allenatore, per i giocatori e per tutti coloro che sono nel mondo del calcio”.
