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Kaladze: “Il Milan resta a vita dentro di te: quando giochi lì, non puoi deludere i tuoi tifosi. E su Kvara-Leao…”

L’ex difensore rossonero Kakha Kaladze ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport per parlare di quella che sarà la doppia sfida di Champions League tra Milan e Napoli. Oggi sindaco della capitale georgiana Tbilisi, il 45enne si è soffermato su diversi aspetti: ecco le sue parole.

Sui ricordi delle sfide di Champions in rossonero: “Due realtà differenti. La prima volta ero da poco arrivato a Milano e può immaginare la tensione che da giorni prima della partita ti entra dentro. Quella con la Juventus è stata una partita da libri di storia del calcio; per come si è giocata, per come si è risolta e per l’ambiente che si era creato a Manchester con i nostri tifosi. Quella di Istanbul, come si è già detto varie volte, è stata una finale surreale per come si è poi conclusa, la palla non voleva proprio entrare… Ricordo nei supplementari un tiro di Sheva a botta sicura e il loro portiere lo prende con parte del polso e la palla incredibilmente si impenna uscendo. Ai rigori siamo arrivati stanchi mentalmente e purtroppo è finita come sappiamo. La terza finale è stata la partita della solidità della squadra, concentrata. Una concentrazione direi totale: avendolo incontrato due anni prima, sapevamo come era il Liverpool e a livello mentale siamo stati perfetti“.

Sui momenti più belli della sua carriera: “Scelgo tre immagini: alzare la prima Champions, segnare il gol nel derby, vedere ogni volta la gioia della nostra curva“.

Sul derby europeo contro una squadra italiana: “Ogni partita è una storia a sé, soprattutto quando arrivi alle fasi finali e nel caso nostro era un derby nel derby. C’è però per entrambe le squadre un punto chiave: ci si conosce più nei dettagli giocando nello stesso campionato. Andrà avanti chi è più bravo a sfruttare questa conoscenza“.

Su come metabolizzare lo 0-4 del Maradona in campionato: “Il Napoli ha tutti giocatori di esperienza e un grande allenatore, sono sicuro che il giorno dopo la partita abbiano riesaminato la sfida e ora sapranno perfettamente come rientrare nello stato di concentrazione che serve in Champions. Seguo sempre il campionato italiano e il Milan, il cuore è rossonero e il Milan resta a vita dentro di te“.

Su KvaratskheliaKvara è un prospetto di alto profilo, ha caratteristiche che lo rendono ad oggi uno dei giocatori, vista l’età, dal futuro garantito ad altissimi livelli. In Georgia abbiamo sempre annualmente alcuni giocatori che hanno le carte in regola per poter giocare in Italia, Spagna, Germania. Alla Cremonese in questa stagione hanno preso Lochoshvili, lui è un difensore centrale giovane, forte fisicamente, mancino puro con tecnica: può crescere e fare bene. Un giovane che vi segnalo da tenere in considerazione perché ha i numeri giusti è Gabriel Sigua, un centrocampista del 2005 che ha già esordito in nazionale maggiore. Kvara ad oggi sta dando al nostro Paese la conferma di quanto detto prima, che bisogna lavorare e credere nei giovani. In Georgia oggi lui è un’icona e dà la forza a molti ragazzi di fare sacrifici: dimostra che in questo modo si può arrivare in alto. È un giocatore completo e può soltanto migliorare per arrivare al top nel suo ruolo: ha forza nella gambe, gran corsa, dribbling e vede la porta davvero molto bene“.

Sul ruolo del calcio e l’aiuto che può dare tra Paesi: “Il calcio è un veicolo mostruoso e se viene fatto un lavoro serio partendo dalle academy i risultati arrivano, non importa da quale Paese arrivano, ma i giocatori interessanti si trovano e ci sono“.

Su Leao: “È devastante. Da ex difensore dico che è un problema unico doverlo marcare, ha una prestanza fisica incredibile, se non lo prendi in anticipo sono dolori, ti punta e ti salta con naturalezza, ha forza e tiro, al Milan lo stanno facendo crescere per farlo diventare uno dei tre migliori nel ruolo in Europa. Vedendolo da fuori, penso che il suo unico attuale punto debole è che alcune volte, forse, ha cali di concentrazione, ma capita a tutti. E anche quando non lo vedi, il colpo risolutore o l’assist te lo tira fuori sempre. È un gran giocatore, complimenti al Milan per un investimento fatto in maniera perfetta. Quanto a Kvara, il suo rendimento in questa stagione è impressionante, a volte sembra quasi un giocatore che è in Serie A da tre anni. Se la gioca con Leao per la zona medaglie e penso che anche nel suo caso parte del merito della sua esplosione vada dato a Spalletti. I due si assomigliano fra di loro, ma con alcune differenze. Nella squadra dei desideri li farei giocare insieme… Leao a sinistra e Kvara a destra che ti rientra sul sinistro. Hanno un’arma micidiale che è la velocità di esecuzione, e poi sanno creare spazi per l’attaccante“.

Su San Siro e la spinta che può dare all’andata: “San Siro è sempre stato per noi il nostro dodicesimo uomo, quando giochi nel Milan i colori li hai cuciti nel cuore e non puoi deludere i tifosi. Devi dare sempre il 110 per cento e la soddisfazione arriva“.

Kakha Kaladze - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Kakha Kaladze – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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