L’ex giocatore del Milan Mathieu Flamini ha rilasciato un’intervista al settimanale Sportweek in cui ha parlato anche dei rossoneri. Di seguito le parole di Flamini:
Se gli manca il campo: “Più che il campo, lo spogliatoio. lo al Milan mi guardavo attorno e vedevo giganti, da Maldini, Seedorf: uomini intelligenti prima che campioni. Li sentivo di appartenere a qualcosa di più grande di me, una bandiera importante per milioni di persone”.
Se il Milan è la squadra che gli è rimasta più nel cuore: “Questa è dura (ride, ndr). Ho giocato in tre grandi club in momenti diversi. Da ragazzo al Marsiglia era tutto nuovo, era come dare il primo bacio. All’Arsenal ero un teenager e ho avuto la prima vera relazione sentimentale. Poi è arrivato il Milan: ero già uomo, si può dire che mi sono sposato col Diavolo”.
Se in giro vede un nuovo Flamini: “Non si fanno paragoni, non hanno senso. Ma forse oggi stanno sparendo i lottatori. A me piacciono questi mediani, quelli con la passione che leggi negli occhi. Apprezzavo Tonali per citare un milanista, ma dobbiamo rispettare la scelta sua e del club la scorsa estate. Anzi, forse la squadra oggi è ancora più forte: i vari Reinders e Loftus-Cheek in mezzo hanno aggiunto dinamismo e qualità. E con Pulisic in avanti è arrivata una punta di livello internazionale”.
Se è contento che il Milan sia cosi “francese”: “Io ne avrei voluti sei con Thuram: è un peccato perché Marcus era vicinissimo ed è forte. Ma ci teniamo stretto questo bel mix francese, tra talenti giovani come Kalulu e Adli, campioni nel loro ruolo come Theo e Maignan, senza scordare il vecchio leone Giroud, uno con cui ho combattuto davvero tante battaglie all’Arsenal: è un amico, un grandissimo”.