L’ex portiere rossonero Marco Amelia ha rilasciato un’intervista ai microfoni di granhotelcalciomercato.com. In essa ha parlato della vittoria dello scudetto del Milan: ecco le sue dichiarazioni.
Su Ibrahimovic: “Ibra è un ragazzo eccezionale, di quelli che ti trascina anche fuori dal campo. È piacevole, ci si sta bene insieme e in più ha quel valore aggiunto all’interno dello spogliatoio che ti porta a dare sempre il massimo e cercare il meglio per te stesso. Tutti i ragazzi sono stati trascinati da questa sua mentalità che ti porta a essere ambizioso e vincente“.
Sullo Zlatan vissuto da lui: “Di Ibrahimovic mi sorprendeva lo strapotere fisico abbinato a un’elasticità muscolare pazzesca nel fare tutti i movimenti. Non è facile trovare giocatori strutturati fisicamente come lui e con queste caratteristiche. Faceva la differenza e l’ha fatta per tutta la sua carriera. Noi nel 2010 iniziammo la stagione in ritiro con una squadra non ancora completa. Nel momento in cui, nell’ultimo giorno di mercato, arrivarono Ibrahimovic e Robinho cominciammo a respirare l’aria di poter lottare per lo Scudetto. Nella sua prima settimana con noi, ricordo che stavamo provando i calci d’angolo con la marcatura a zona sul primo palo. Lui invece di spazzare di testa, alzò la gamba e fece arrivare il pallone nell’altra metà campo. Lì ci siamo fermati e abbiamo detto: ‘Qui si va a vincere’. Ci eravamo resi conto che l’asticella si fosse alzata“.
Su Pioli: “È impossibile dare un voto alla sua stagione, non esiste una valutazione così alta da potergli dare. Ha un atteggiamento che a me piace, è sempre molto pacato. Va esaltato il suo lavoro e quello del suo staff. Lui, insieme a Ibra, ha fatto alzare il livello di tanti giovani e li ha portati a rendere da campioni“.
Sul progetto del Milan: “Sono contento che il Milan sia tornato a vincere. La vittoria viene da una programmazione fatta dal club e questo va risaltato rispetto a ogni altro aspetto. È un processo iniziato da quando arrivò Boban, poi Massara, Maldini. Anche la proprietà che interviene poco e che fa stare tutti tranquilli e sereni. È un cammino partito da quel risultato pesante contro l’Atalanta ma che con il tempo ha portato a costruire un Milan fatto da un mix di esperienza e giovani di qualità, che alzando il livello sono diventati importanti come Theo, Leao e Tonali. Sandro ha faticato nel primo anno ma in questa stagione ha dimostrato di che pasta è fatto, sono contento anche per il calcio italiano che ha bisogno di giocatori come lui“.
Su Maignan: “A me non ha sorpreso moltissimo, poiché conosco il panorama dei portieri a livello internazionale. Mi ha stupito sicuramente l’atteggiamento che l’ha portato a integrarsi nel nostro campionato. Non è semplice per chi è straniero, soprattutto se devi rimpiazzare Donnarumma. Maignan è entrato subito con un grande senso di responsabilità all’interno del mondo Milan, in un ruolo da sempre soggetto a molte critiche e in un campionato difficile. Può imparare tanto anche da Gigi Ragno e da Dida, che io reputo uno dei migliori portieri della storia“.