L’ex Milan Massimo Ambrosini ha rilasciato un’intervista a Tuttosport per parlare di Rino Gattuso nuovo ct dell’Italia. Queste le parole di Ambrosini:
Se l’ha sentito: “Ci siamo sentiti domenica, volevo fargli un in bocca al lupo di cuore. Sono felice”.
Su come se lo immagina ora e nei prossimi mesi: “(Ride, ndr) Me lo immagino sul pezzo. Rino tranquillo è una contraddizione. Credo che dovrà aspettare il precampionato e le prime due giornate. Difficile farsi adesso un’idea di quella che sarà la situazione a fine agosto, quando dovrà fare le convocazioni. Studierà, penserà, telefonerà, ammesso che non lo abbia già fatto, e vedrà l’Under 21 perché secondo me può esserci qualcosa di interessante: Koleosho ha freschezza e brillantezza che all’Italia mancano, però da valutare a un livello superiore. Lo stesso per Gnonto e Baldanzi”.
Su che allenatore è: “Credo che la cosa più difficile che Rino abbia dovuto fare da tecnico sia stata togliersi di dosso l’etichetta che aveva da giocatore e secondo me c’è riuscito. Ho visto tante partite delle sue squadre, l’ho intervistato più volte e sono andato a vederlo lavorare a Milanello: ha idee e concetti che vanno al di là dell’aspetto mentale e caratteriale. Aspetto mentale che però è una base che accompagna tutti gli allenatori: la differenza la fa chi tocca le corde giuste al momento giusto”.
Su cosa può dare alla Nazionale: “Allenare la Nazionale secondo me è un gioco di equilibri. Anche a livello personale: devi gestire quello che covi per mesi e poi hai pochi giorni per mettere in pratica. Devi equilibrare le tue necessità che non possono essere tutte soddisfatte: quella è la cosa che deve riuscire a fare un allenatore di club che va ad allenare la Nazionale. Devi concentrare in poco tempo quello che normalmente fai in tanto: devi saper selezionare, concentrarti su alcuni aspetti e lasciarne altri. Gravina credo abbia scelto Rino perché è un bravo allenatore. Perché era libero. Perché conosce il calcio, conosce le esigenze di una Nazionale e ha le caratteristiche per toccarle quelle corde
giuste di cui parlavo prima. Nel modo giusto”.
Sulla corsa Mondiale: “La fiducia passa attraverso il coraggio e il gioco. In ottica primo posto dobbiamo dare per scontato che la Norvegia le vinca tutte come noi, quindi per passare dobbiamo fare tanti gol. Secondo me è complicato, non impossibile. Io credo che sarà molto importante battere bene l’Estonia a settembre, poi sull’onda dell’entusiasmo arriveremo bene alla partita contro Israele. Certo, adesso la differenza reti è notevole… ma ripeto: complicato, non impossibile”.
