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Europa League, Milan contro squadre giovani e di tradizione: ecco Celtic, Sparta Praga e Lille

Un girone abbordabile, non tra i più difficili, ma nemmeno tra i più facili quello che aspetta il Milan in Europa League. Ma d’altronde quando vieni inserito in terza fascia non puoi fare troppi calcoli con fortuna e sfortuna. Celtic, Sparta Praga e Lille saranno le avversarie che contenderanno ai rossoneri il passaggio del turno nel gruppo H, dal 22 ottobre al 10 dicembre. Gli abbinamenti per le giornate non sono ancora stati ufficializzati, ma il Milan esordirà alle 21 nel primo impegno.

Scozzesi e francesi sono già stati avversari dei rossoneri in una singola campagna europea. L’ultima gloriosa quella di Atene. Infatti, il Milan incontrò il Lille nel girone H di quella Champions League e non ne uscì positivamente (0-0 a Lens, 0-2 a San Siro, ndr), ma va detto che era già qualificato. Nel turno successivo, gli ottavi di finale, fu la volta del Celtic eliminato dopo lo 0-0 in Scozia e l’1-0 a Milano dopo i tempi supplementari.Tutte squadre molto cambiate nel corso degli ultimi tredici anni, ma andiamo a conoscerle meglio.

 

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Il fascino del Celtic Park

Non sono più le notti di Champions League quando Ricardo Kakà tagliava come il burro centrocampo e difesa e depositava in rete, o quelle dell’invasore di campo che dà un buffetto a Nelson Dida che lo rincorre per tre metri e poi si accascia a terra. Ma non sono nemmeno quelle dove Cristian Zapata segnava andata e ritorno. Due nobili decadute dalla massima competizione europea si ritrovano in Europa League, portandosi comunque dietro tutto il fascino che un Milan-Celtic può regalare.

L'esultanza di Ricardo Kakà dopo aver sbloccato il match con il Celtic nel 2013 - Milanpress, robe dell'altro diavolo
L’esultanza di Ricardo Kakà dopo aver sbloccato il match con il Celtic nel 2013 – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Centrotrentadue anni di storia, sempre nella Scottish Premier League, 51 dei quali mettendosi in bacheca il titolo e sollevando al cielo anche una Champions League. Uno stadio iconico Celtic Park, in cui risuona come una preghiera il “You’ll never walk alone”, che diventa ancora più potente nell’Old Firm contro i Rangers, rivalità acuita dalla divisione tra cattolicesimo e protestantesimo, indipendentismo contro unionismo.

L’allenatore Lennon Neil ha già affrontato il Milan, durante la sua prima esperienza sulla panchina del Celtic, in quei gironi di Champions 2012/13 in cui perse due volte: a San Siro 2-0 (Muntari, Zapata) e al Park 0-3 (Kakà, Zapata, Balotelli). È tornato nel 2019 per sostituire Brandan Rodgers e riprendere la guida della sua squadra. Il modulo di riferimento di Neil è il 3-5-2, con la difesa comandata da Kristoffer Ajer, uno degli obiettivi rossoneri più seguiti in questa sessione di mercato e che ora rischia di saltare definitivamente – gli scozzesi chiedono comunque 30 milioni, ndr – e difficilmente vorranno rinforzare un’avversaria diretta.

Celtic Park - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Celtic Park – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Sugli esterni la velocità dell’olandese Jeremy Frimpong – classe 2000 cresciuto nelle giovanili del Manchester City – e di Greg Taylor imbeccano gli attaccanti Odsonne Edouard e Moahmed Elyounoussi, passato per Basilea e Southampton. In più davanti c’è Karamoko Dembelé, 17enne diventato famoso sui social per la sua precocità. Infatti già all’età di 13 anni giocava con l’Under 20 e dai 16 in pianta stabile in prima squadra. Una squadra giovane mitigata da uomini di esperienza come l’eterno Scott Brown, 35 anni da quindici al Celtic già in rosa negli scontri con il Milan di Carlo Ancelotti.

Karamoko Dembelé, ha debuttato a 13 anni con l'Under 20 del Celtic - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Karamoko Dembelé, ha debuttato a 13 anni con l’Under 20 del Celtic – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Lo Sparta Praga, la tradizione ceca

Altra squadra di enorme tradizione lo Sparta e con 127 anni di storia e 36 titoli nazionali tra Cecoslovacchia e Repubblica Ceca che la rendono la squadra più titolata della 1.Liga, il campionato ceco. In Europa il loro miglior risultato è la vittoria di tre edizioni della Mitropa Cup. L’attacco della squadra di Vaclav Kotal è guidato da una vecchia conoscenza della Serie A, Libor Kozak – con un passato alla Lazio -, che promette gol e sostanza, ma al momento in quaratena causa Covid-19. I suoi sostituti Adam Hlozek, giovane 20enne molto promettente e Lukas Julis non lo stanno facendo rimpiangere.

Libor Kozak, ex Lazio, ora allo Sparta Praga - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Libor Kozak, ex Lazio, ora allo Sparta Praga – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Il tecnico ceco opta per una formazione molto votata all’attacco, con una sorta di 3-5-2 con due mediani e tre trequartisti per tenere in mano il pallino del gioco e aggredire gli avversari. Una squadra composta prevalentemente da giocatori cechi, con qualche inserimento dell’est europa, che fa dell’intensità il suo punto di forza.

Lille, la scomoda quarta fascia

Se in quarta fascia si poteva pescare male è successo, perché il Lille è sicuramente la squadra più ‘fastidiosa’ uscita dal pot 4. I francesi sono tornati alla ribalta in Ligue 1 negli ultimi anni. Indimenticabile il campionato vinto nella stagione 2010/11 – ultimo anno ‘scudettato’ anche per il Milan – con Rudi Garcia in panchina e il talento del giovane Eden Hazard, unito alla velocità di Gervinho e i gol di Moussa Sow.

Un giovane Eden Hazard ai tempi del Lille - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Un giovane Eden Hazard ai tempi del Lille – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Nel 2019 sono arrivati secondi in campionato, giocando (senza successo) la scorsa Champions League. I giovani terribili di quella squadra però non ci sono più e uno è arrivato proprio al Milan: Rafael Leao. L’altro, Nicolas Pepé è andato all’Arsenal e l’uomo che li ha sostituiti, Victor Osimhen è arrivato in Italia con il Napoli. Una squadra che si è rifondata grazie ai quasi 150 milioni incassati con le cessioni e in questa stagione è partita molto bene, con soli due gol incassati in cinque partite.

Anche il Lille ha tra le sue fila giocatori seguiti dal Milan in questo mercato. Il primo è Boubackary Soumaré, mediano francese molto forte fisicamente, il secondo è Renato Sanches, quella che era una giovane promessa del calcio portoghese andato al Bayern Monaco per 35 milioni di euro. I rossoneri avevano provato a prenderlo in prestito, ma il centrocampista scelse lo Swansea, con cui poi retrocesse. Ora la sua stella sembra essersi offuscata, ma rimane uno dei giocatori più pericolosi della squadra di Christophe Gatlier, che preso in mano il Lille nel 2017.

Boubakary Soumaré, centrocampista del Lille - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Boubakary Soumaré, centrocampista del Lille – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Anche ‘Les douges’ (i mastini, ndr) coniugano gioventù ed esperienza: da una parte la tecnica e la velocità di Jonathan Ikone e Timothy Weah, il figlio del presidente della Liberia ed ex Pallone d’oro con il Milan George, dall’altra giocatori navigati come Burak Ylmaz, il capitano José Fonte e Jeremy Pied.

L’allenatore francese schiera i suoi con un canonico 4-4-2 dove, oltre ai sopracitati, trovano spazio l’estro di Luiz Araujo sulla destra e la freschezza di Johnatan Bamba sulla sinistra. Da tenere d’occhio, in attacco, un altro giovane classe 2000 americano, stesso passaporto scelto da Weah, Johnatan David.

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