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MP ESCLUSIVO – Eranio: “Quanti bei ricordi qui al Milan. Contro il Napoli potrebbe andare così”

La redazione di MilanPress.it ha contattato l’ex giocatore rossonero Stefano Eranio per farsi raccontare dei suoi dolci trascorsi da calciatore, in attesa delle prossime sfide contro il Napoli.

Buongiorno Stefano, qual è il tuo ricordo più bello legato al mondo rossonero?
“Il primo Scudetto che ho conquistato, quando sono arrivato dal Genoa. I rossoneri avevano vinto già un campionato e ripetersi era difficile, ma lo abbiamo conquistato ed anche l’anno dopo”.

Con quale giocatore del Diavolo hai instaurato un rapporto idilliaco?
“Eravamo un gruppo affiatatissimo, non c’è un nome su tutti. Marco Simone, Franco Baresi, Jean-Pierre Papin ed io abitavamo nello stesso stabile ed andavamo in macchina insieme. Forse con loro qualcosa in più, ma con tutti c’era un rapporto fantastico, come con Mauro Tassotti. C’era una grande intesa, il gruppo era coeso e grazie anche a questo siamo riusciti, oltre alla qualità di ogni singolo giocatore, a vincere quello che abbiamo vinto”.

Parliamo ora del presente: a cosa è dovuto il calo del Milan?
“Se non vivi la settimana in campo, è difficile capire quale sia realmente il motivo del momento negativo dei rossoneri. Da fuori, da tifoso, il calo di forma di giocatori cardine, come Leao, e la mancanza di Maignan, senza levare niente a Tatarusanu che si è anche comportato bene in alcune circostanze, hanno inciso notevolmente. Sono mancati fisicamente sia Bennacer che Tonali e l’ingresso dei nuovi non ha ancora influito in maniera positiva. Hernandez e Leao, l’anno scorso sono stati artefici della cavalcata, erano devastanti. Se vincere aiuta a vincere, in questo periodo perdere ti porta a delle riflessioni, mentali, che creano confusione e ti portano a non essere più quello di prima”.

Stefano, qual è stata la rete più importante della tua carriera in maglia rossonera? “Quella contro la Juventus, che ci portò lo Scudetto. A Torino era uno scontro diretto, vincendo 1 a 0  ci staccammo, definitivamente, dalle inseguitrici”.

Cosa ne pensi dell’involuzione di Tomori?
“Quando non arrivano i risultati, l’autostima viene a mancare. Se prendi gol qualcuno sbaglia, ad esempio ad Udine hai subito la prima rete perché Tomori ha letto male la palla di Bennacer. Il Milan deve migliorare a livello tecnico”.

Come definiresti Ibrahimovic?
“Lui è stato storico. La carta d’identità è quella, non può competere a livello fisico, considerando la sua grande prestanza fisica, perché le velocità sono cambiate. Il Milan non è in grandissima salute e diventa difficile anche per lui giocare, anche perché è al rientro. Può diventare determinante negli ultimi 20 minuti, come Altafini, devi gestirlo così. Lui può essere determinante per la sua fisicità e per le sue caratteristiche tecniche”.

Il prossimo avversario dei rossoneri sarà il Napoli, che sensazioni hai a riguardo?
“L’avversario è tosto sia a livello mentale che tecnico, stanno vivendo un momento straordinario, meritando il primato. Spalletti ha costruito una macchina da guerra, dove tutti gli elementi messi in campo giocano ad altissimo livello. Sono primi a 19 punti di vantaggio sulla seconda e si possono permettere di sbagliare qualche gara. Il Milan può prendere la sfida come gara di studio per i due confronti di Champions League. La squadra deve sperare che gli avversari stiano in un momento “down” e sorprenderli con qualche giocata. I rossoneri, in questo momento, non possono regalare nessun giocatore all’avversario. Tutti quanti devono fare il loro dovere, cercando di recuperare, al più presto, la giusta condizione fisica”.

Il Milan può arrivare fino in fondo nella massima competizione europea?
Se devo essere coerente con quello che pensavo, inizialmente, direi di no, perché vedevo il Napoli come campione d’Europa. Forse i rossoneri sono gli avversari più ostici per i partenopei, il Milan in Champions riesce a trovare stimoli differenti. Secondo me il Napoli è superiore, però nel calcio ogni partita ha la sua storia ed è sempre difficile affrontare una squadra italiana che si conosce bene. Gli azzurri, probabilmente, hanno più pressione, ma il Diavolo non è facile da affrontare. Ovviamente se si dovesse ripresentare il Milan di Udine, per i partenopei diventerebbe una gara semplice da giocare“.

Cosa ne pensi del calciomercato?
“Inizialmente ero soddisfatto. I nomi presi potevano rendersi utili alla causa. Se non vivi gli allenamenti non puoi notare le qualità di Adli e di Thiaw. Charles De Ketelaere sa giocare a calcio, ma è bloccato mentalmente. Quando il belga scende in campo non riesce a dimostrare le sue capacità, sembrando preoccupato e pensieroso. I primi anni sono sempre i più difficili quando vesti una maglia importante. Io fossi il Milan darei una seconda chance a questo giocatore, perché ho intravisto qualcosa di importante, come in passato su Leao”.

Eranio
Eranio

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