C’è il rischio che ci porremo questa domanda ancora per un po’ e nonostante la questione sia evidente, pare che ancora non vi siano soluzioni, anzi, sembra che aumentino i modi misteriosi in cui il Milan cerca di farsi del male.

La prestazione di Bratislava è stata l’ennesimo film già visto: i rossoneri sono obbligati a far la partita, partono con un undici offensivo, trovano spazi e modi per rendersi pericolosi, ma al contempo prestano il fianco a ripartenze clamorose agli avversasti.

È una verità che la fase difensiva è un affare di squadra e non di reparto, ma è altrettanto oggettivo che la coppia Tomori-Pavlovic, per assortimento di caratteristiche, rappresenta la peggior coppia di centrali difensivi che si possa schierare. Entrambi hanno la tendenza ad aggredire, rompendo la linea, spesso senza successo, col risultato che si aprono praterie dove chiunque può banchettare.

È anche una questione di atteggiamento e di mancanza di concentrazione. Il primo gol preso in Slovacchia si genera con una dinamica che non sarebbe accertata in categorie ben inferiori. Più in generale, se si escludono i big match con Inter, Real Madrid e Juventus, le palle gol concesse hanno dell’incredibile.

Davvero al tramonto di novembre non c’è modo di ottenere una prestazione del Milan equilibrata?

Questo gruppo non è in grado di attaccare e difendere, ma solo di attaccare o difendere? Non è cercare il pelo nell’uovo nella partita contro lo Slovan, è porsi delle domande logiche a fronte di eventi che continuano a manifestarsi.

Con l’Empoli in casa vedremo nuovamente quattro giocatori iper offensivi schierati dal primo minuto, qualche occasione creata in avanti certamente, e al contempo altrettante concesse agli ospiti, che peraltro giocano comunque un calcio gradevole.

L’analisi di questa squadra diventa stucchevole, ci rendiamo conto. Tuttavia sottolineiamo solo l’ovvio. Il problema ulteriore è che lo facciamo costantemente ormai ancor prima che si giochi la gara ormai, perché c’è prevedibilità anche degli errori. La stessa prevedibilità di quanto in estate si è criticato l’operato della società. Sembra quasi che i tifosi osservino il club come un genitore osserva un bimbo piccolo mentre ostinatamente fa qualcosa di sbagliato. L’amore non manca mai, la pazienza a volte si.