Ambizioni diverse diceva qualcuno, eppure quelle del Milan sono sempre state alte. Certo, in linea con il momento, la rosa, l’annata, ma pur sempre alte. E se dopo uno scudetto ed una semifinale di Champions ti accontenti di una partecipazione europea, qualcuno qui forse sta sbagliando qualcosa.
Il riferimento è chiaramente alle dichiarazioni di Paolo Scaroni. “Lo scudetto non è il nostro obiettivo numero uno” dice il presidente. “Noi dobbiamo essere in Champions League sempre – ha continuato – perché vogliamo che i nostri tifosi nel mondo ci vedano”. Giustissimo, anzi sacrosanto. La qualificazione in Champions League in maniera continua è alla base di una società sana che continua a crescere di anno in anno, ma così si rischia di andare incontro ad una vera e propria differenza di vedute con quello che è stato il Milan nella storia e con quello che hanno in mente i tifosi. Rossoneri in questo caso, ma senza distinzione alcuna sui colori negli altri.
I risultati in ambito economico sono importanti, fondamentali, ma il tutto è e deve essere finalizzato ai risultati – quelli sì – sul campo. E se gli aspetti legati all’economia sono alla base di una società sana, le vittorie sul campo sono alla base di una società vincente. Il campionato del bilancio o della stabilità economica non esiste ed anche se tutti hanno esultato alla chiusura del bilancio in utile che non accadeva dal lontano 2006, ahinoi non porta nessun trofeo in bacheca e nessun riconoscimento che possa far riversare i tifosi festanti nelle piazze.
Nulla a che vedere con uno scudetto vinto all’ultima giornata contro i cugini nerazzurri, una Champions League alzata con di fronte milioni di tifosi juventini in lacrime. Quelle si chiamano soddisfazioni, felicità per i tifosi. Oggi a te e domani a me, come ovviamente è giusto che sia. Altrettante sono state infatti le dolorose sconfitte proprio contro gli acerrimi rivali ma sempre nel pieno rispetto dello sport e della sana competizione. Il calcio, quello vero, quello che si gioca sul campo, è questo.
Di certo qualcosa è stato travisato. Tutti, che siano dietro ad una scrivania o sul campo a battagliare, hanno come obiettivo primario la vittoria. Specie se in palio c’è una seconda stella da conquistare, tu ti chiami Milan e chi te la contende si chiama Inter. Anche il presidente Scaroni, in linea con Cardinale, vuole vedere una squadra vincente e capace di alzare trofei. Su questo possiamo starne certi. L’economia è importante, sì, ma il Milan deve sempre puntare in alto. Soprattutto sul campo.