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Dai saluti a Bergamo alla virata su Maignan da parte della società, Donnarumma: alla fine è giusto così

Quello che nessuno si augurava ma che si sentiva nell’aria da tempo è accaduto: Gigio Donnarumma non sarà il portiere del Milan nella prossima stagione. La conferma è arrivata ieri notte con l’arrivo a Linate del portiere del Lille Mike Maignan, da settimane bloccato in caso di fumata nera per il rinnovo di Gigio. Un’evento arrivato neanche due giorni dopo la conquista della Champions League, segno che l’approdo nella massima competizione europea non ha favorito il buon esito della trattativa e forse non ne mai stato un requisito fondamentale.

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Niente ricatti, una forte presa di posizione della società

La velocità con cui il Milan ha di fatto scaricato Donnarumma per virare su Maignan ha sorpreso, in positivo, tutta la tifoseria. Una presa di posizione ben chiara: non si accettano ricatti, se l’offerta di rinnovo non viene accettata si punta su un altro portiere. Una decisione assolutamente in controtendenza rispetto agli anni passati e alla precedente trattativa per il rinnovo del portiere classe 99′. In quel caso Mino Raiola riuscì a strappare un ingaggio da 6 milioni a stagione ad un Donnarumma che era appena maggiorenne. Quattro anni dopo la richiesta per il rinnovo arriva al doppio (12 milioni) con la società ferma ad una ricchissima offerta di 8 milioni. Silenzio assoluto, nessuna risposta, un temporeggiare snervante che poteva anche compromettere il finale di stagione del Milan. Per fortuna la Champions League è arrivata che è stata l’ultima carta della società per provare a convincere Donnarumma. Il silenzio è proseguito e come goccia a far traboccare il vaso arrivano le richieste di commissioni monstre da parte di Mino Raiola. Allora il Milan passa all’azione, la pazienza è finita. Una reazione non di pancia ma programmata visto che Maignan era stato già bloccato da diverse settimane, segno di lungimiranza da parte dell’area tecnica. Il Milan arriva prima di tutti, di qualsiasi giocatore, un chiaro avviso ai naviganti per tutti i procuratori e i giocatori che si troveranno a trattare con l’attuale dirigenza.

I saluti già a Bergamo

Un ulteriore retroscena che emerge in queste ore è che Donnarumma avrebbe già salutato tutti i suoi compagni a Bergamo dopo la partita contro l’Atalanta. Un gesto che è emblematico di come il raggiungimento dell’obbiettivo sportivo non fosse una conditio sine qua non per il rinnovo del contratto. Un addio lontano dai riflettori e dai tifosi che avevano omaggiato la squadra prima della partenza alla volta di Bergamo. Quasi una fuga dalla porta di servizio, per un giocatore nato e cresciuto nel Milan che gli ha dato la possibilità di diventare grande e farsi conoscere al mondo intero. L’unico plauso che si può fare a Donnarumma è che fino alla fine si è mostrato concentrato e voglioso di lottare per la causa rossonera. Una magra consolazione per un storia che giunge al termine e aggiungiamo nel modo peggiore possibile. Ma alla fine forse è stato giusto così, per andare avanti insieme bisogna volerlo in due, altrimenti ognuno per la sua strada.

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