Da un paio di giorni ha preso piede un delicato discorso legato al ritorno di Donnarumma tra le mura di San Siro, per la prima volta da giocatore del Paris Saint-Germain. Italia-Spagna di questa sera non sarà dunque “soltanto” la semifinale della Nations League, ma darà adito a quello che da qualche giorno a questa parte viene definito come il “diritto a fischiare”.
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Il diritto a fischiare: tifosi del Milan bersagliati dai tabloid. Mentre quelli bergamaschi…
Vero è che una sfida della Nazionale Italiana in semifinale di una competizione dovrebbe lasciare fuori qualsiasi tipo di discorso extra-nazionale, appunto, ma i tifosi del Milan, tramite uno striscione hanno palesato la non accoglienza nei confronti dell’ex estremo difensore rossonero.
A prendere piede ancor di più per questa situazione, sono anche i diversi tabloid del nostro panorama che hanno criticato i sostenitori della squadra di Via Aldo Rossi, per aver “giurato” nient’altro che fischi per lo stesso Donnarumma.
E se da un lato, non si placa l’ira dei diversi giornali contro i tifosi rossoneri, viene quasi messa parte – dagli stessi – la burrascosa vicenda che riguarda Dusan Vlahovic, attaccante della Fiorentina che ha deciso di non rinnovare il proprio contratto con i viola. I tifosi dell’Atalanta, nell’ultima sfida casalinga contro la Viola, non si sono risparmiati: diversi insulti, la parola “zingaro”, fino alle lacrime trattenute dello stesso centravanti serbo.
Fischiare un calciatore, nei limiti previsti e senza uscire al di fuori delle questioni sportive, può e deve essere qualcosa di incontestabile. Un diritto, appunto, perché il calcio è dei tifosi, giusto?