“La miglior difesa è l’attacco“, recita così un famoso proverbio che si può usare in tutti i campi. Anche in quello da calcio. Per vincere infatti bisogna attaccare. Bisogna fare gol. Ed è proprio questo il problema che attanaglia il Milan delle ultime settimane. Dalle parti di Milanello si segna poco. Quasi per niente. Anzi, le partite con Bologna e Torino hanno fatto registrare la voce 0 sul tabellino. Due scialbi pareggi senza gol che mettono sempre più pepe nella corsa scudetto ma soprattutto svelano una coperta corta che sembrava potesse arrivare a fine stagione quantomeno senza creare ulteriori problemi.
Ed invece no. Il problema c’è ed è evidente. Le statistiche parlano chiaro: negli ultimi due mesi in campionato il Milan è riuscito solo una volta a segnare più di un gol (2 in casa della Salernitana) e a parte l’exploit in Coppa Italia contro la Lazio, l’ultima vittoria con almeno due gol di scarto risale al 9 gennaio in casa del Venezia. Sembra essersi ridotta al massimo l’abilità nel chiudere le partite ed il record di gare consecutive con almeno due gol che il Milan aveva fatto registrare nel 2020 è solo un ricordo lontano.
CERCASI ATTACCANTI, ANCHE SUL MERCATO
L’ultimo gol di un attaccante è invece datato 6 marzo (Giroud a Napoli). Da lì altre due vittorie di misura (1-0 contro Empoli e Cagliari) ma con le reti di Kalulu e Bennacer, non proprio due goleador. Ma se prima il corto muso bastava per sorridere e volare in classifica, da qualche settimana non basta più. Gli 0-0 e la poca – pochissima – qualità nel segnare hanno fatto accendere la spia nel motore di Pioli. 47 sono le conclusioni verso la porta contro Bologna e Torino che però non hanno raccolto i frutti sperati. Sintomo di come le occasioni potenziali vengono create ma senza lucidità nella finalizzazione.
Alla carestia di gol dell’attacco si aggiunge anche quella degli uomini. Ibrahimovic ha continui problemi (l’ultimo in ordine cronologico, qui). Giroud è a secco da oltre un mese e forse ha bisogno di riposo. Rebic si alterna tra la panchina e l’infermeria. La palla passa dunque alla società. I continui investimenti senza certezze (Origi uno di quelli) lasciano pensare ad una quasi assente organizzazione ed il silenzio sul tema attaccante comincia a farsi assordante.
La risposta, a chi chiede più gol, arriva da un giocatore. Fikayo Tomori infatti risponde “Hai ragione” al commento di un fan sotto un post del Milan che esaltava la difesa. Insomma, un Milan a due facce che fa tremendamente fatica a farsi vedere bello anche in fase offensiva e non solo in quella difensiva.
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Tutto questo fa storcere il naso ai tifosi che iniziano a mettere in seria discussione – forse per la prima volta – l’intero campionato. Se qualche anno fa poteva bastare una difesa solida per vincere – storicamente in Serie A il campionato se lo porta a casa chi subisce meno gol -, adesso forse non basta più. Si può puntare allo scudetto con uno score così basso? La risposta – questa sicuramente – il Milan potrà darla, ma soltanto quando il campionato sarà finito.
