Un’altra sessione di calciomercato è cominciata e il Milan ha iniziato a pianificare il presente ma soprattutto il futuro. Terracciano ha già firmato mentre Popovic – classe 2006 – nelle scorse ore è sbarcato a Milano e nelle prossime svolgerà le visite mediche. Nelle ultime ore però il mercato rossonero sembra aver preso una piega diversa rispetto a quella percorsa ed annunciata mesi fa.

Questione di priorità. Che cambiano, si modificano, diventano altre e di conseguenza modellano quelle che sono le idee di una squadra che fino a poco tempo fa aveva la difesa al completo e l’attacco con la coperta corta. Adesso, il contrario. Con Giroud che è arrivato in doppia cifra già a gennaio e Jovic che sembra aver ingranato da vice, il reparto arretrato invece è diventato il ruolo dove regna l’emergenza e l’incertezza.

Kalulu, Tomori, Thiaw caduti come birilli in un tunnel di infortuni dal quale ci vorrà un po’ per uscire. Pellegrino idem con la colpa in più di essere un esordiente, mentre Kjaer non dà garanzie fisiche ed affidarsi solo a lui pare essere abbastanza rischioso. La soluzione è stata trovata – in parte – con l’adattamento a centrale di Theo Hernandez e la promozione di Simic in prima squadra senza contare gli aiuti che potrebbero arrivare proprio dal mercato come il rientro di Gabbia dal prestito e l’interesse per Brassier del Brest o altri profili. Rimpolpare il reparto arretrato pare dunque esser diventata la priorità di questo Milan per la sessione di mercato di gennaio e non solo.

Per l’estate infatti sono stati fatti dei sondaggi per due dei migliori – fin qui – difensori del campionato. Da una parte Dragusin del Genoa che però pare un promesso sposo di chi offrirà di più tra Bayern Monaco e Tottenham per una cifra vicina ai 30 milioni, dall’altra il capitano del Torino Alessandro Buongiorno. Anche per lui le cifre non sono basse ma è proprio qui che scatta quel dilemma e quella priorità di cui parlavamo prima.

Il Milan infatti potrebbe cambiare strategia e decidere di destinare il budget previsto – o gran parte di esso – per l’attaccante, per un difensore. All’alba del nuovo anno ma soprattutto ancora nel mezzo e nel pieno della stagione, sembra ancora presto per dirlo ma il mercato di gennaio potrebbe dare degli indizi importanti su quello che sarà il nuovo Milan.

Dipende, come sempre, da quello che si vorrà fare ma soprattutto da quella che sarà la rosa, l’ambizione, gli obiettivi e anche l’allenatore. Pensare di fare una spesa grossa per un difensore e non per un attaccante potrebbe avere un senso come potrebbe rappresentare l’ennesima occasione persa per non aver preso quel bomber da 20 gol che i tifosi tanto bramano e sognano da tempo.

E voi da che parte state? Difesa o attacco?