Ormai il tifoso rossonero si è abituato ad aver una squadra giovane. Da anni è stata intrapresa questa strada e per certi aspetti non fa più notizia che la media età dell’undici iniziale sia poco sopra i 23 anni.
Ieri in contumacia Ibra, era proprio una di quelle notti, impreziosita dal passaggio al turno successivo dei playoff di Europa League e dalla presenza in campo di ben 5 ragazzi prodotti del settore giovanile, circostanza rara per un club di Serie A di prima fascia.
Bene ancora Calabria, non benissimo Gabbia, responsabile Maldini nonostante non nel suo ruolo. Donnarumma ovviamente meriterebbe sempre un capitolo a parte con le sue oltre 200 presenze a 21 anni, in questa fase dell’anno anche capitano. E poi Lorenzo Colombo, il più giovane in distinta, il primo classe 2002 italiano a segnare in competizioni continentali.
Esordio europeo con gol per l’attaccante di Vimercate, che malgrado la pressione di esser il vice Zlatan in un match senza domani, ha giocato 60 minuti da protagonista e al di là della marcatura è stato una presenza ed è stato capace di far reparto da solo.
Nelle prossime tre partite avrà probabilmente ancora minuti a sua disposizione e così sarà anche per gli altri canterani viste le defezioni. Un avvio di stagione tra il romanticismo calcistico dei tanti giovani delle giovanili da lanciare e il pragmatismo dettato dalle necessità di far comunque risultato.
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