L’avvicinamento al match col Torino è rapidissimo ma allo stesso tempo irto e tortuoso. L’abbiamo già detto che questa stagione è un tritacarne, si gioca costantemente ogni tre giorni tra campionato, coppe e nazionali. E’ diventato ancor più asfissiante da mercoledì mattina quando è tornato a far capolino il Covid, che con un tempismo invidiabile ha aggiunto emergenza all’emergenza. Da dopo quel comunicato in poi il tifoso milanista fa la conta dei disponibili e incastra formazioni, costantemente senza possibilità di effettuare cambi, con una coperta che si accorcia anzichè allungarsi.

Purtroppo sarà così anche domani sera perchè rientra Tonali dalla squalifica, ma lasciamo per strada Calhanoglu per noie particolarmente antipatiche alla caviglia. Per rivedere qualcuno di rientro dall’infermeria bisognerà attendere Cagliari lunedì 18 gennaio e come naturale che sia in ogni caso non avremo comunque rientranti con 90 minuti nelle gambe, pertanto forse in pratica avremo dei cambi da fare, come tuttavia non accade ormai da tempo.

Metabolizzate o quasi tutte le notizie ansiolitiche, pensando alla sfida ai granata, viene facile pensare agli uomini chiave. Da una parte Belotti e Singo, dall’altra Leao e Theo Hernandez. E proprio parlando del 19 rossonero, una facile riflessione tecnico tattica, porta a pensare a quanto importante possa esser il suo apporto sabato. Fronteggia una delle minacce principali degli avversari rappresentata appunto da Singo e al contempo ha in mano le chiavi di una parte delle soluzioni offensive, stanti le assenze tra gli uomini d’attacco.

Theo pertanto è chiamato ad una grande prova. La squadra ha necessità assoluta della sua forza e della sua intraprendenza. Sarà senza dubbio decisivo per costruire e finalizzare azioni, ma al contempo dovrà tener a bada uno dei talenti nascenti di questo campionato. Nelle sfide in cui ha avuto un opponente tecnico e veloce in questa serie A, Hernandez ha un po’ sofferto. Ha faticato con Hakimi nel derby e ha concesso campo a Chiesa non più di due giorni fa. Gli occhi che avrà addosso non saranno solo quelli adoranti dei supporter del Diavolo, ma anche di tutti gli addetti ai lavori che da mesi gli perdonano poco.

Non è una partita come le altre. Classifica alla mano non è un big match, ma dato il momento congiunturale, diventa una gara carica di significato. Tatticamente andrà gestita bene perchè alcune individualità dei nostri rivali, come detto, non sono certo da squadra che lotta per non retrocedere. I raddoppi difensivi contro Benevento e Juve non sono stati efficienti come in altri periodi. Il Milan per ragioni distinte nel 2021 ha concesso molti tiri in porta e alla lunga non è sostenibile. E’ la settimana più tosta e serve davvero che tutti diano qualcosa in più. Inevitabile quindi chiedere un extra ai propri top, ai giocatori simbolo, a coloro ai quali devi aggrapparti nel momento del bisogno, ovvero ora. Caro Theo, è il tuo tempo.