L’ex portiere del Milan Sebastiano Desplanches ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del suo passato rossonero e del suo futuro. Queste le parole di Desplanches:
Sulla decisione del Milan: “Il Milan aveva deciso di chiudere la mia esperienza in rossonero dopo sette anni, e mi ha ceduto al Vicenza a titolo definitivo. Io che potevo fare? Mi sono rimboccato le maniche”.
Su com’è andata: “I dirigenti rossoneri hanno comunicato al mio agente che la casella delle cessioni in prestito era piena e potevano solo vendermi a titolo definitivo. Io ho passato gli ultimi due anni con la prima squadra tra convocazioni anche nell’anno dello scudetto, oltre a due in Champions. Con Pioli sempre molto gentile con me”.
Su com’è arrivato al Milan: “Ho cominciato a Novara in una scuola calcio legata all’Inter. E sono diventato nerazzurro seguendo mio fratello Leonardo. Poi, nel 2015 lui ha lasciato e io sono stato scelto dal Milan, chiamato da Filippo Galli e Bianchessi. Sono cresciuto sotto la guida di Magni con Plizzari e Soncin: una bella scuola”.
Se ormai è il passato: “Il Milan ha il 40% sulla rivendita. Non si sa mai. Io, però, ho il sogno di giocare in Champions un giorno”.
Se si è sentito abbandonato: “Il portiere ha bisogno di tempo per maturare: evidentemente avevano priorità in altri ruoli. Per fortuna, però, ho trovato la mia strada”.