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La dedica di Sacchi a Pioli: “Mix di signorilità, educazione e modestia: mi ricorda molto Carlo Ancelotti”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha elogiato così Stefano Pioli dopo il lavoro strepitoso portato avanti in questi anni, paragonandolo ad un’altra leggenda del Milan come Carlo Ancelotti. Ecco le sue dichiarazioni:

Sulla volata scudetto: “Non so come finirà la volata scudetto perché non sono un indovino. Ma so che oggi per Stefano Pioli sarà un giorno speciale. Potrebbe diventare campione d’Italia con il Milan, e se ci riuscisse avrebbe completato un autentico capolavoro. I rossoneri non erano i favoriti all’inizio della stagione, eppure con la forza del collettivo sono arrivati in alto dimostrando che le idee sono più importanti dei soldi“.

Su Pioli: “Pioli è da tanti anni nel mondo del calcio, prima come giocatore e poi come allenatore. Ne ho ammirato i continui miglioramenti. È una persona seria, preparata, modesta. E la modestia lo induce ad ampliare le sue conoscenze e fare costanti passi in avanti. Se dico che il Milan ha uno stile di gioco, evidente e riconoscibile, significa che gran parte del merito è suo perché ha avuto la bravura di trasmettere le sue idee a tutto il gruppo. Cosa per nulla semplice, perché viviamo in un Paese dove lo stile, a tutti i livelli, e penso alla politica, all’industria, alla cultura, è merce rara. Bene, la squadra di Pioli ha invece uno stile e così finalmente si è invertita la rotta“.

Sullo stile di gioco del Milan: “Ogni tanto, osservando le partite dei rossoneri, ho notato che ci mette ancora un pizzico di tatticismo, ma in generale bisogna ammettere che Stefano ha imboccato la strada del rinnovamento. Punta ad avere una strategia, cioè l’arma che ti consente di arrivare lontano. Il suo Milan è molto europeo nel modo di giocare e di stare in campo: non sempre riesce ad essere corto e compatto, questo è vero, però ci prova ed è già un grande merito“.

Sul miglioramento di Pioli: “Andando a vedere il suo percorso al Milan si può notare che Pioli ha avuto un costante miglioramento. Ricordate quando sembrava destinato a essere sostituito da Rangnick? Lui non ha detto una parola, ha chinato la testa, si è messo a lavorare con maggiore tenacia e alla fine si è guadagnato la riconferma. In questo modo ha trasmesso un messaggio anche ai suoi giocatori: la dedizione alla propria professione e il rispetto dei valori consentono di raggiungere grandi traguardi. Fondamentale per lui è stato trovare l’intesa e la sinergia con il club. Sapete come la penso: prima viene il club, poi la squadra, poi il singolo“.

Sulla sintonia a Milanello: “Pioli è entrato subito in sintonia con l’ambiente e con i dirigenti, ne ha sposato la strategia, sia sportiva sia economica: puntare sui giovani e cercare di sistemare il bilancio. Certo, i giovani ti danno entusiasmo, esuberanza, ma non hanno l’esperienza necessaria ad affrontare situazioni delicate. Però, nonostante la poca esperienza e il tasso tecnico probabilmente inferiore a quello di altri club, il Milan ha stupito“.

Su come Pioli ha stupito: “Con la passione, con l’umiltà, con lo spirito di sacrificio. Di Pioli mi piace moltissimo la signorilità, l’educazione. Ha dato dimostrazione di saper gestire benissimo il gruppo, sia nei momenti positivi sia in quelli negativi. Mi ricorda molto Carletto Ancelotti, e non a caso sono emiliani tutt’e due“.

Sulla sintonia giocatori-allenatore: “Per i giocatori è sì l’allenatore, che deve essere rispettato nel suo ruolo, ma è pronto anche ad essere l’amico, il compagno. È una dote che non tutti i tecnici hanno: lui ha forgiato la squadra a sua immagine e somiglianza ed è entrato in simbiosi con essa. In questa stagione, qualunque sia il risultato finale, che vinca lo scudetto o che non lo vinca, ha fatto il massimo“.

L’elogio a Pioli: “E quando una persona fa il massimo non si può che dirgli “bravo”. Poi, siccome è un uomo intelligente e curioso, sono sicuro che lavorerà per fare ulteriori miglioramenti e per portare il Milan sempre più in alto“.

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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