I club di Serie A hanno accolto con grande rammarico il dietrofront del governo sul Decreto crescita. Ne ha parlato l’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, ai microfoni di Sky Sport: “Nel momento in cui il calcio italiano sta risalendo la china nel ranking, dove tre squadre l’anno scorso hanno disputato le finali europee, e due saranno al Mondiale per Club, l’abolizione del Decreto Crescita è un autogol per il mondo del calcio e per l’economia del Paese“.
Marotta prosegue: “L’agevolazione fiscale rappresentava uno strumento per facilitare l’ingresso in Italia di giocatori di chiaro interesse, adesso è un handicap, e il danno prodotto sarà irrimediabile, anche per l’indotto che il calcio riesce a produrre. Anche perché non ne usufruiscono solo i giocatori: ci sono anche allenatori che sono venuti in Serie A e hanno avuto agevolazioni fiscali grazie al Decreto. Dovremo trovare accorgimenti, la competitività diminuirà e ne risentirà anche il campionato, comprese le piccole squadre che avranno meno introiti perché il prodotto sarà meno appetibile per le tv“.
Marotta conclude: “Con questo strumento si aumentava il livello qualitativo, dovremo trovare dei rimedi. Era uno strumento importante a poco più di un anno e mezzo dall’inizio del primo Mondiale per club a 32 squadre, con due nostre formazioni al via. Un vantaggio per la Nazionale e i nostri talenti? Assolutamente no. Il giovani italiani non erano svantaggiati dall’arrivo di campioni dall’estero, anzi, avere giocatori forti con cui allenarsi permetteva loro di crescere meglio. Il made in Italy non avrà nessun vantaggio con questa decisione“.