Nell’ultimo periodo, ovvero da quando la crisi ha iniziato a colpire senza pietà il Milan, Davide Calabria è stato sottoposto a diverse critiche nei suoi confronti. Dal suo rientro in campo dopo l’infortunio, che lo ha tenuto fuori dal campo dal 1 ottobre (match vinto dal Milan contro l’Empoli) fino alla ripresa del campionato nel post mondiale, è stato protagonista di alcune performance negative che hanno fatto storcere un pò il naso ai tifosi.
C’è da dire, però, che a gennaio quasi tutti i rossoneri non hanno brillato. Da Theo Hernandez a Tomori, passando da Leao a Giroud, fino ad arrivare a Tonali. Il rendimento negativo è stato di tutta la squadra, così come le vittorie sono merito di tutta la squadra, anche le sconfitte dovrebbero esserlo. E’ chiaro che ci sono stati degli evidenti errori, da parte del numero 2 rossonero, come sul gol di Dimarco nella finale di Supercoppa, in cui il nerazzurro viene completamente perso e calcia quasi un rigore in movimento, che spiazza Tatarusanu e porta in vantaggio l’Inter; oppure, il rigore concesso al Sassuolo a inizio ripresa, causato sempre dal capitano del Milan che si aggrappa a Lauriente fino a farlo cadere a terra in area.
Questi errori appena evidenziati però, sono errori non usuali per Calabria, sono probabilmente causati da una poca brillantezza fisica e, soprattutto, psicologica. Tutto il Milan ne è stato affetto, nessuno escluso. Ma se le critiche fanno parte del calcio e, in qualche modo, sono giuste e aiutano, spesso e volentieri, anche a far crescere il giocatore sotto accusa, quelle extra-calcistiche non aiutano assolutamente, soprattutto se infondate. Infatti, il capitano rossonero, è stato messo sotto accusa per essere uno degli artefici della presunta “rottura” dello spogliatoio e conseguente crisi milanista. Tante voci sono girate sul suo conto, e che lui a deciso di mettere a zittire tramite i suoi profili social, scrivendo: “Basta illazioni assurde e falsità, siamo un gruppo sano“.
Dopo essersi messo alle spalle le cattiverie infondate, ha affrontato un altro duro momento riguardante il fattore campo, ovvero il cambio modulo. E’ senz’altro sotto gli occhi di tutti che il cambio modulo da 4-2-3-1 a 3-4-2-1, sia stato penalizzante per il giocatore bresciano. Effettivamente, il suo modo di stare in campo è molto più difensivo che offensivo, e con il nuovo modulo si ritroverebbe a dover coprire tutta la fascia destra, ma soprattutto a dover stare molto più in attacco. Per questo motivo è stato preferito a lui prima Messias, poi Saelemaekers e infine Florenzi, tutti giocatori con abilità più propense all’attacco.
Ovviamente però, non si parla, e non sarebbe neanche giusto farlo, di giocatore messo fuori squadra. Calabria deve un pò ritrovarsi, è sempre stato un giocatore pronto a sacrificarsi per la squadra, ha il rosso e il nero che gli scorrono nelle vene, milanista puro sin dalla nascita. Mai una parola fuori posto, è stato sempre il primo a scusarsi con i tifosi quando, nel mese di gennaio, sono arrivate quelle brutte sconfitte. Pertanto, non c’è il minimo dubbio sul fatto che tornerà in campo, e saprà rispondere a tutte le critiche ricevute (di ambito sportivo) con i fatti.
