Intervenuto in diretta Instagram sulla pagina di chefaticalavitadabomber, l’ex attaccante del Milan Patrick Cutrone si è raccontato, ricordando il suo passato in rossonero e soprattutto l’esordio a San Siro. Ecco le sue parole:

Su come sta e come va la quarantena: “Stiamo bene, sono in casa con la mia ragazza, cerchiamo di rispettare tutte le normative. La mia giornata tipo è sempre uguale, la mattina corro sul tapis roulant, il pomeriggio corpo libero e pesi. Mi alleno ogni giorno cercando di tenermi in forma e seguendo il programma che ci mandano“.

Sul giocatore preferito: “Essendo milanista mi piacevano su tutti Inzaghi e Shevchenko. Ma comunque andavo matto per i grandi campioni che in campo facevano la differenza“.

Sul ruolo di attaccante fin da piccolo: “Ho sempre giocato, anche agli esordi, da attaccante o comunque centrocampista offensivo o esterno. Altri ruoli mai provati anche perché se non potevo attaccare mi annoiavo“.

Sul rapporto con Locatelli: “Con Manuel ci ho passato praticamente una vita, vedevo più lui dei miei genitori. Avevamo un rapporto di fratellanza, anche fuori dal campo ci frequentavamo ed uscivamo insieme. Adesso che si può meno ci sentiamo spesso al telefono, prima ci siamo sentiti io lui e Calabria su FaceTime. C’è un bellissimo rapporto”.

Sull’emozione al debutto in Serie A: “Tuttora è indescrivibile, mi ricordo che esordii in un Milan-Bologna all’80esimo. Non pensavo di entrare perché la partita era importante ed il risultato non era ancora certo. Mister Montella poco prima mi disse ‘Cutrone vai a scaldarti’, ero carichissimo ed è stata un’emozione straordinaria. Entrare e vedere tutta quella gente in uno stadio come San Siro e con il Milan che è sempre stata la mia squadra è emozionante“.

Sul ricordo dei gol e delle azioni in campo: “Io mi ricordo sempre tutto quello che faccio in campo, soprattutto i gol. Non mi piace andare a rivedere tutto mille volte però ogni tanto mi capita ma sto più attento agli errori in modo da imparare sempre qualcosa, è un modo di allenarsi anche quello“.

Sul debutto in Nazionale: “Anche quella fu un’emozione indescrivibile. Giocare contro l’Argentina, anche se in amichevole, è stato emozionante soprattutto se lo fai con la maglia della tua Nazionale e rappresenti il tuo paese“.

Sul compagno ed avversario più forte mai incontrato: “Come compagno, ho giocato con Higuain da cui ho imparato molto. Da lui c’è tanto da imparare, ha esperienza e doti che fanno di lui un campione ed una persona fantastica dentro e fuori dal campo. Di avversari forti ne ho incontrati parecchi, non so dire un nome perché ce ne sono tanti soprattutto in difesa“.

Sul compagno più simpatico: “Ne potrei dire uno per squadra…al Milan oltre Calabria e Locatelli ci sono Kessie, Calhanoglu e Castillejo. Tra i più pazzi c’erano loro con i quali ho un bellissimo rapporto. Al Wolverhampton Traoré e Jimenez sono simpaticissimi, mentre alla Fiorentina Chiesa, Vlahovic, Ceccherini, Venuti, Pezzella ma un po’ tutti“.

Su Gattuso: “Gattuso è un allenatore che ci tiene tanto, in allenamento lo sentivi tutto il tempo. E’ una bella cosa perché ci teneva e sapeva che potevi dare il massimo“.