Grande doppio ex della gara, Hernan Crespo ha commentato sulle colonne dell’edizione odierna di Tuttosport la sfida di Supercoppa Italiana tra Milan e Inter, in programma domani. Queste le parole dell’ex bomber argentino: “È una partita secca e, come tutte le finali, non c’è un vero favorito, quindi non c’è una formula magica per dire: si vince così. Oltretutto sarà pure un derby e chi perderà avrà lasciato la coppa alla sua storica rivale. Oggi pesa di più l’aspetto mentale. È vero che diversi giocatori arrivano dal Mondiale, ma tutti gli altri hanno riposato e svolto una buona preparazione. Secondo me le squadre sono sullo stesso livello, entrambe avranno pressioni importanti, ma chi avrà più fame di successo fra chi ha vinto lo scudetto, e vorrà difendere la supremazia, e chi l’ha perso, e vorrà dimostrare di non essere da meno, prevarrà“.
Crespo prosegue: “Ricordo che ai miei tempi vincere la Supercoppa, soprattutto all’Inter o al Milan, era l’ultimo obiettivo. Però ricordo altrettanto bene l’espressione di Galliani quando il Milan ha vinto nel 2016 in Qatar la sua ultima Supercoppa italiana contro la Juventus. In quel momento storico quel trofeo era molto importante per il Milan e credo che quella di domani a Riad abbia delle similitudini per entrambe le società. Come a dire: intanto mettiamo un trofeo in bacheca, poi si vedrà“.
Crespo parla della sfida tra bomber: “Giroud non si discute, però lo ringrazio per la finale contro l’Argentina… Ovviamente scherzo, per me Giroud è un trascinatore, uno dei leader del Milan. Senza Ibra è stato decisivo, ha segnato i gol scudetto. Ora forse è stanco, ma anche senza fare una gara eccelsa, a Lecce è stato determinante con l’assist per Calabria. Giroud è uno costante, dove va, segna. E, quando manca, si sente perché Origi finora non ha reso, Rebic è spesso infortunato e Ibra non è ancora tornato. Dzeko è un signor giocatore, mi è sempre piaciuto. Si è presentato all’Inter come rimpiazzo di Lukaku, ma ha sempre fatto il suo. Inzaghi ha più ricambi davanti, basti pensare che senza il belga può schierare uno come Dzeko. Leao a campo aperto fa paura. Anche a Lecce, senza giocare chissà quale partita, è stato determinante. Non sarà un giocatore che incide per 90 minuti, ma ha quei cinque-sei spunti a partita devastanti. Chissà perché il Portogallo lo ha sfruttato così poco al Mondiale“.
Crespo conclude: “De Ketelaere? Lui era così anche in Belgio: non è che al Bruges fosse un giocatore estroso e grintoso. Ha le qualità per fare la differenza, ma deve avere pazienza sapendo che il Milan ha stima in lui e gli ha fatto un contratto di cinque anni, non di sei mesi. In Italia è dura, ma il Milan ha già dimostrato di saper aspettare i talenti in cui crede; l’importante è che creda di farcela pure lui. Chi vince la Supercoppa? Impossibile dirlo, è una lotteria. Da allenatore direi una cosa sola ai miei giocatori: date tutto sul campo per non avere rimpianti. Da ex giocatore e spettatore, spero di vedere una partita aperta, che lasci spazio al talento dei giocatori in campo. Personalmente impazzisco per Tonali e Barella“.