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Essere Ciprian Tatarusanu

Nel calcio non c’è ruolo più infame del secondo portiere. Pensateci, già è dura per il numero 1 titolare, consapevole che ogni suo errore avrà rilevanza doppia rispetto alle belle parate, figurarsi per una riserva obbligata a non sbagliare mai in quelle poche occasioni a disposizione. Per Ciprian Tatarusanu le cose – se possibile – sono anche peggio, non solo perché è chiamato a sostituire un fenomeno come Mike Maignan, ma anche per un’aura indecifrabile che in questi due anni da portiere del Milan lo hanno reso un meme vivente.

Qui comincia l’avventura del signor Tatarusanu

Nella sua più che dignitosa carriera Tatarusanu ha vestito maglie importanti, ha vinto titoli da protagonista, nel 2015 è stato persino eletto calciatore rumeno dell’anno. In Italia lo avevamo conosciuto per una discreta esperienza con la maglia della Fiorentina, poi tre anni in Francia tra Nantes e Lione prima di arrivare a Milano nel settembre 2020 per fare da secondo a Gigio Donnarumma. Il 26 ottobre dello stesso anno debutta in un 3-3 casalingo contro la Roma in cui si fa notare solo per un’uscita a vuoto che porta al momentaneo 1-1 giallorosso: è qui che Tatarusanu smette di essere soltanto un portiere per elevarsi a qualcosa di più.

Tatarusanu Scudetto

Web spietato

Sarà per quel fisico che con la divisa monocolore lo fa sembrare ancora più alto dei suoi 198 cm o per le movenze non esattamente feline come quelle del compagno di reparto Maignan, sta di fatto che il 36enne rumeno sembra prestarsi perfettamente a ogni tipo di meme. Se ne sono accorti anche i media: «Tatarusanu operato agli occhi: ora vede 16/10», in seguito alla notizia dell’operazione agli occhi, è un titolo che non poteva che scatenare le ironie social più perfide di milanisti e non.

L’antieroe

D’altronde Tatarusanu, il cui stile mostrato in diversi scatti Instagram lo rende perfetto per una sfilata d’alta moda o per fare da comparsa in una puntata di Peaky Blinders e che il rapper rumeno Serafim ha deciso di citare nel suo pezzo Bec Roșu, è il perfetto antieroe nel Milan piolista, composto da un cast che più variegato non si potrebbe. Tra la sfrontatezza di un Theo Hernandez, la bella gioventù di Tonali o Leao, la leadership di Kjaer e il totem Ibrahimovic, c’è spazio anche per la normalità del “Tata”, la cui passione più genuina è quello di sfornare il pane fatto in casa.

 

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Tutto Tata

I rimproveri di Kjaer, la pallaccia persa in Fiorentina-Milan, il rigore parato a Lautaro. La vita milanista di Tatarusanu è talmente ricca di eventi che la sua permanenza rossonera appare ben più lunga delle sue 26 presenze ufficiali, come se il destino volesse renderlo protagonista senza che lui faccia nulla di particolare per ambire a quel ruolo. Lettura esagerata? Allora sentite questa: nel giugno 2011 Brasile e Romania giocano un’amichevole per l’addio al calcio di Ronaldo. Si cerca di far segnare in tutti i modi un calciatore che del Fenomeno ormai non ha più nulla ed è in evidente sovrappeso. L’occasione buona arriva dopo la mezz’ora: su un cross rasoterra il brasiliano ha una palla facile da spingere dentro a pochi passi dalla porta. Sembra fatta e invece, in qualche modo, il portiere para. Quel portiere è Ciprian Tatarusanu. E no, questo non è un meme.

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