HomePrimo PianoCinque sfide per l'Europa e la credibilità. L'ultima missione del comandante Pioli

Cinque sfide per l’Europa e la credibilità. L’ultima missione del comandante Pioli

Cinque partite rimaste per dar seguito alla crescita impressionante avuta post lockdown e, soprattutto, entrare in Europa League dalla porta principale. Il Milan di Stefano Pioli, da qui al 2 agosto, “lavorerà” per Ralf Rangnick, promesso sposo della panchina rossonera, come spiega il Corriere della Sera odierno.

Rush finale

L’obiettivo è agganciare la Roma al quinto posto per evitare i preliminari, che si giocheranno dal 17 settembre al 1º ottobre, e consegnare al tedesco una squadra già sicura di giocarsi qualcosa in Europa. I giallorossi sono distanti quattro punti, ma con il 2-0 di San Siro il Milan si è portato avanti negli scontri diretti (all’Olimpico finì 2-1 per la squadra di Paulo Fonseca, ndr). In mezzo c’è il Napoli, ma gli azzurri sono già sicuri dei gironi di Europa League, avendo vinto la Coppa Italia.

Guardando il calendario, il peggio sembra essere passato. Dopo aver archiviato il poker con Roma, Lazio, Juventus e Napoli con dieci punti, il Diavolo ha trovato serenità e consapevolezza per affrontare i match rimanenti. Saranno tre sfide a San Siro (Bologna, questa sera, Atalanta e Cagliari) e due in trasferta (Sassuolo e Sampdoria). Certo, la Dea e i neroverdi, soprattutto, sono avversari ostici. Queste due, insieme al Milan, sono le squadre più in forma del campionato dalla ripresa.

Gli ostacoli

In sette giornate giocate l’Atalanta ha collezionato 19 punti (con 19 gol segnati), il Sassuolo ne ha messi insieme 15, con 20 gol. Si sono sfidate nella prima partita post lockdown a Bergamo e la squadra di Gian Piero Gasperini ha strapazzato quella di Roberto De Zerbi 4-1, che da lì ha cambiato volto. Il Milan anche ha dimostrato una salute mai vista prima: 20 gol segnati in sette partite, più di tutti quelli messi a segno nel girone di andata, con almeno due a partita, cosa mai riuscita nel precedente decennio.

Prima archiviare il capitolo Europa, poi pensare al futuro con Rangnick. È questa la scaletta da seguire in casa rossonera. Con buona pace di Pioli e del suo lavoro che hanno riportato il Milan a essere una realtà credibile all’interno della Serie A.

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