Qualcuno ci crede ancora alla finale di Champions League? Sui social e nelle piazze ci sono due scuole di pensiero: l’Inter è troppo più forte la prima, mentre la seconda vede il Milan superare il pessimo risultato dell’andata. La Gazzetta dello Sport consegna ai tifosi cinque motivi per credere nella rimonta.
DOVREBBE ESSERCI LEAO
Il condizionale dà fastidio, ma va utilizzato. Non è detto che il portoghese possa già farcela per martedì, ma le sensazioni sono molto buone. Con lui la squadra si sente molto più forte, ed ha già deciso il ritorno dei quarti di finale a Napoli. E poi, il 3 settembre ha scavalcato tutta la difesa nerazzurra da solo.
REAGIRE CON ORGOGLIO
È successo anche a Napoli. Ci sbeffeggiate non facendoci dormire? Noi facciamo la partita perfetta ed andiamo in semifinale. Purtroppo, il Milan si sente più leggero dal risultato: le basse aspettative possono solo aiutare. Caratterialmente va ritrovato Theo, che si è sentito tanto in difetto quanto nella finale del Mondiale.
NUOVA IDEA TATTICA?
Stefano Pioli ci pensa spesso. Se bisogna risvegliare la squadra si può pensare ad un cambio tattico, riflettendo sulla difesa a tre provata nel mese di febbraio, quando si è vista più compattezza. Chiudere le linee, anche se c’è bisogno di attaccare come non mai: il Milan va ripassato, come nella notte prima degli esami.
CASA NOSTRA
Il Milan e la Champions League sono dei sinonimi. Lo ha detto Guardiola: “La Champions League è il giardino del Milan“, e tutto sommato i ragazzi sono usciti spesso da situazioni pesanti quando questa musica ha risuonato. E poi, sono soltanto due gol da recuperare: in questa competizione si è visto ben di peggio.
CORNER TAKEN QUICKLY…ORIGI!
Divock sta crescendo a livello fisico, e lo si vede con gli strappi sulla fascia sinistra. Casualmente in questo momento ha le stesse reti segnate nella stagione 2018/19, e sempre casualmente l’andata delle semifinali di quell’anno il Barcellona ha sballottato il Liverpool 3-0 all’andata…per poi perdere 4-0. Origi ha segnato una doppietta da sogno, con un gol che tutti i tifosi reds ricorderanno per sempre. Ecco, indovinate chi l’ha alzata quell’anno la coppa dalle grandi orecchie? Proprio lui.