Arrivato con l’etichetta del giocatore injury prone quasi irrecuperabile, ha sin dalla prima gara ufficiale fatto capire che nel nostro campionato avrebbe potuto determinare. Fisico, gamba, tecnica sapevano tutti le avesse, ma la sua voglia di esser protagonista e la sua capacità di mettersi a disposizione della squadra, erano doti non scontate.
Certo qualche noia fisica l’ha avuta, ma purtroppo in questa stagione rossonera è un aspetto che ha coinvolto praticamente chiunque in rosa. I suoi stop non hanno impedito tuttavia la crescita del suo contributo.
Ha iniziato da mezzala destra in quello che era il 4-3-3. Impressionante la sua forza e ammirevole la sua modalità di connessione con i compagni. Le triangolazioni con Pulisic e Calabria in quella zona di campo hanno rappresentato una risorsa nei primi mesi. Esattamente quello che il Milan stava cercando per sgravare Theo e Leao di ogni responsabilità offensiva.
Uno dei rientri post infortunio è stato quasi trionfale ed è coinciso con la partita di Champions casalinga contro il PSG. In quell’occasione l’abbiamo potuto osservare da centrocampista box to box, e la sua interpretazione ha ridato vita di fatto al 4231, vedendolo naturalmente a supporto di Giroud.
Dopo qualche altra gara saltata e altre un po’ sottotono, sono arrivate le performance trascinanti del 2024, dove sta trovando la rete con una certa continuità. Il tassametro dice 5 gol (terzo miglior marcatore rossonero dopo Giroud e Pulisic) e 2 assist in Serie A e la speranza è che ora possa continuare con questo abbrivio.
Ruben davvero sta riuscendo a dar qualcosa di diverso. Una risorsa che così efficace forse non ci si aspettava. Ad maiora.
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