Chelsea-Milan vuol dire tanto, ma soprattutto per gli allenatori c’è una sfida nella sfida: Pioli non ha mai sfidato la squadra londinese, ma per Potter la sfida con i campioni d’Italia può valere di più per una soddisfazione personale. L’allenatore del Milan si è già seduto su una panchina europea contro le inglesi (tornano alla mente le sfide con Manchester United e Liverpool), mentre il neo-arrivato al Chelsea non ha mai sfidato una squadra italiana da allenatore.
L’ex allenatore del Brighton non ha mai avuto un grande rapporto con il calcio europeo: è vero che non ha mai avuto esperienze di primissimo livello come al giorno d’oggi, ma nei palcoscenici internazionali ci è arrivato, e con una squadra sorpresa. Nel 2017 l’Ostersund vince la prima Coppa di Svezia della sua storia, dopo essere partito nel 2011 in quarta divisione, raggiungendo così l’Europa League. Netto il percorso della squadra rossonera: hanno superato un girone composto da Athletic Bilbao, Hertha Berlino e Zorja Lugansk, e sono usciti solo con l’Arsenal (clamoroso segno del destino, allenando oggi i primi rivali nel Chelsea). Poi Potter non ha più allenato in Europa: arrivano nel suo curriculum le esperienze con lo Swansea e il Brighton, che lo ha fatto conoscere in tutta Inghilterra per lo splendido calcio che pratica. Domani affronterà quindi la prima squadra italiana della sua carriera, i campioni in carica d’altronde. Lui ha un solo focus però: rimediare al pessimo inizio di campagna europea del Chelsea, e il Milan rappresenta una ghiotta occasione.