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In Champions arriva il Tottenham di Conte: c’è da invertire la tendenza con le inglesi. L’analisi

Ritrovare gli ottavi di Champions League dopo 9 anni e ritrovare avversari del nostro passato recente. Vale sia per il club, per alcuni giocatori degli Spurs e anche ovviamente se non soprattutto per l’allenatore che siede in panchina.

Milan-Tottenham infatti è una riedizione degli ottavi del 2011, che ci videro sconfitti in virtù dello 0-1 di San Siro e dello 0-0 del White Heart Lane, all’epoca casa degli inglesi. Si trattava di un Diavolo anziano per certi aspetti, ancora con tanti campioni ma non tutti necessariamente nel loro miglior momento. Fu la stagione dell’ultimo Scudetto prima di questo di Pioli, ma quell’eliminazione così presto dalla Champions fece piuttosto male.

UN TOTTENHAM ITALIANO

Oltre 10 anni nel calcio moderno sono un’era geologica e le due società sono oggi profondamente diverse. Sappiamo quanta Italia ci sia in questo Tottenham, a partire da Antonio Conte, che notoriamente porta con sé il modulo con la difesa a 3 e due punte quasi come diktat.

Il centrocampo e la difesa hanno nomi noti alla Serie A, perché nelle finestre di mercato dove ha potuto scegliere, il tecnico italiano ha pescato a piene mani dal nostro campionato, portando in UK, Bentancur, Kulusevski e Perisic oltre a Romero.

Attualmente occupa la quarta posizione in Premier League e ha ritrovato pienamente come protagonista il capitano Kane, dopo che l’estate 2021 l’aveva visto vicino a lasciare il nord di Londra. Con 11 gol in 14 presenze possiamo dire che sia tornato sui suoi migliori standard ed assieme al mediano Højbjerg, rappresentano i due più costanti per prestazioni in questi primi mesi.

Come tutte le squadre che affrontiamo col 3-5-2, le criticità tattiche più facilmente saranno sugli esterni. Rivedremo possibilmente di fronte uno contro l’altro Perisic e Calabria, scontro che ha visto più spesso prevalere il croato.

I match con le inglesi non sono mai semplici, per ritmi, intensità e atmosfera. Non a caso nel post Berlusconi, i rossoneri hanno collezionato 7 sconfitte e un pareggio negli incroci oltre manica. Un trend non incoraggiante ma che è forse l’ora di provare ad invertire. Sarà un ottavo difficile, non impossibile. Come poteva sentenziare l’urna di Nyon.

Champions League
Champions League – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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