La notizia riguardante l’indagine della Guardia di Finanza sulla compravendita del Milan dal fondo Elliott a Redbird continua a far discutere e il quotidiano Repubblica evidenzia come sia ovviamente arrivata anche al mondo della finanza a New York. Senza che però quest’ultimo si agitasse particolarmente per una notizia che sembra di per sé poco credibile, visto che fondi di questa portata, assistititi da pool legali di un certo livello, non scivolano su questioni di forma e, soprattutto, non possono tradire la fiducia degli investitori che li finanziano, scegliendo percorsi ambigui.
Il quotidiano riporta le osservazioni, anonime, di alcuni finanzieri della Grande Mela: “C’è’ qualcosa che non quadra. Se le autorità non dimostreranno di avere la pistola fumante, ne va di mezzo la credibilità dell’Italia nell’attirare investimenti esteri“, afferma uno. “L’invasione della Guardia di Finanza per sequestrare documenti in un’azienda che resta privata non dà molta sicurezza“, aggiunge un altro. La sostanza delle reazioni è che intrusioni delle autorità come quella che riguardano il Milan rischiano di rendere l’investimento troppo pericoloso, anche perchè di fatto si genera una contraddizione: da una parte il nostro governo fa di tutto per promuovere investimenti internazionali privati in Italia, ma dall’altra questo contesto scoraggia gli investitori.