Ha giustamente conquistato il primo piano la questione che riguarda il prolungamento del contratto di Gigio Donnarumma: il giocatore avrebbe giurato amore eterno al Milan, il procuratore meno. Raiola chiede 12 milioni, il Milan si ferma a 8. Numeri che non trovano un punto d’incontro, distanze che significano un mancato rinnovo che – tra qualche mese – potrebbe pesare seriamente. Non ci sono pretendenti di livello, basti guardare i nomi dei portieri delle big, i loro stipendi e la risposta si trova facilmente. Gigio attende la svolta decisiva, Raiola punta allo stipendio da big, mentre il Milan sembra non voler cedere.
Allora, cosa fare? E’ chiaro che uno stipendio da 12 milioni al portiere romperebbe gli equilibri della squadra e di tutti i giocatori di spicco che chiederebbero un aumento dettato dalla conseguenza e dal principio della proporzione. In secondo luogo, non va dimenticato che Gigio ha davanti a sé altri 20/25 anni di rosea carriera, questo vuol dire che nell’analisi complessiva non potrà mancare il concetto di prospettiva a lunghissimo termine. Se si parla invece di riconoscimento, secondo Raiola da dimostrare e mostrare con il denaro, il Milan ha dimostrato di amare profondamente la persona Donnarumma e il giocatore di assoluto livello. E’ lui, a 21 anni, il vice capitano: la possibilità di conquistare la fascia nel futuro è più che concreta. Le dimostrazioni, si pensa, possono passare anche da questo. E forse, se si analizza la questione con il cuore, valgono anche di più.
Resta da attendere la volta buona, l’incontro che obbligherà una delle due parti a cedere. Dovesse essere Raiola, si parlerà di otto milioni per un fuoriclasse assoluto, bandiera del futuro del Milan. Dovesse cedere il club, avrà vinto Raiola, ma il risultato sarà comunque il rinnovo di un portiere tra i primi al mondo. Questa volta, per il Milan, si tratta di una vera e propria prova da “big”. Una big, con giocatori big.