Fabio Capello, ex storico allenatore del Milan, è intervenuto i microfoni della Gazzetta dello Sport, con dei consigli speciali a Rafa Leao. Ecco le sue parole.
Il gol di domenica:
“L’assist per il gol di Theo e quel destro sul secondo palo che finisce fuori. Il Leao di oggi è questo: un fantastico rifinitore e un attaccante bloccato psicologicamente quando deve calciare in porta“.
La crisi di gol di Leao:
“Direi di sì, anche perché sulle capacità c’è poco da discutere. A me sembra che, in questa stagione, Leao abbia perso sicurezza quando va al tiro, un classico per l’attaccante che non è in fiducia. Cerca poco la porta perché pensa troppo prima di tirare e… sbaglia, come in quella azione che avrebbe potuto dare il 2-0 al Milan col Napoli. Attenzione però: certi passaggi, come quello per Hernandez, li fai solo se hai grande visione di gioco e Leao ce l’ha. In questo momento sembra quasi divertirsi di più a cercare il suggerimento per i compagni, e per il Milan può andare bene così: resta un giocatore risolutivo anche se non segna“.
Sull’utilizzo di un metodo “Ibrahimovic” per il portoghese:
“Premesso che non mi permetto di giudicare il lavoro di Pioli e del suo staff e che non so come si allena Leao, posso senz’altro dire che gli esercizi specifici servono sempre. Anche Zico, Baggio, Del Piero si fermavano a fine allenamento a provare tiri, punizioni, rigori. Per i giocatori di talento, correggere i difetti è più semplice: i miglioramenti sono quasi immediati e loro sono i primi ad accorgersene. A Ibra cambiai la postura quando calciava: aveva il 46 di piede e un modo di appoggiarlo che non era funzionale al modo in cui tirava“.
Il colpo di testa:
“A Zlatan i mezzi fisici non mancavano, come a Leao: ha tutto per migliorare di testa. A proposito, ricordo un gran lavoro anche con Boban: sulle palle alte staccava male. Zvone era intelligente, iniziò a fermarsi per esercitarsi e imparò“.
Altri giocatori migliorati:
“Una volta, mentre Van Basten si allenava sulle punizioni, mi avvicinai e gli dissi: “Marco, hai un problema con la rincorsa”. Ci lavorammo, correggemmo, e la domenica successiva segnò su punizione. E poi Seedorf a Madrid: in allenamento è cresciuto tantissimo nelle conclusioni. Come vede parliamo di campioni, di grande talento: se la base è questa, il lavoro dà i suoi frutti. Leao appartiene a questa categoria, è un calciatore di livello internazionale“.
Sul fatto che il cambio di competizione possa aiutare:
“Dovrà essere bravo Pioli a toccare le corde giuste preparandolo alla partita. In ogni caso io non mi preoccuperei troppo: se Leao continuerà a dare palloni come quello dell’altra sera…“.