Si gioca ogni tre giorni, tra tamponi, acciacchi ed infortuni. Lo stress sta diventando la norma, e anche per la dirigenza non c’è un attimo da perdere. L’anno solare si sta chiudendo e resta aperta la complicata questione dei due contratti in scadenza nel 2021.

Su Donnarumma si viaggia a fari spenti. Poche parole, pochi spifferi, qualche supposizione. Gigio vuole restare, presupposto che per il momento è sufficiente per poter sperare nel lieto fine. La clausola fa un po’ paura ma forse è l’unico e ultimo scoglio.

Per Calha il discorso è differente. I rumors delle scorse settimane parlavano di una richiesta di 7 milioni netti. Una follia se inserita nel contesto di contrazione economica del mondo del calcio. Eppure, anche se non saranno queste le cifre, la difficoltà di trattenerlo pare oggettiva.

Ieri la Bild ha riferito che lo United farebbe sul serio. Un’ulteriore pressione per il board rossonero. E allora viene naturale pensare ad una exit strategy. L’ultima ratio potrebbe anche essere quella di una cessione a gennaio, non gran che remunerativa, ma pur sempre meglio di niente.

Un’operazione che a metà stagione sarebbe altamente rischiosa, ma che consentirebbe al Milan anche di aver un piccolo vantaggio temporale nella scelta del sostituto. La candidatura che avanziamo è quella di Rodrigo De Paul. L’unico tuttocampista, in proporzione con le possibilità economiche, che potrebbe colmare il vuoto tecnico che lascerebbe il turco.

L’argentino dell’Udinese è rodatissimo in Serie A, cresciuto per personalità e pronto al salto. Il Diavolo potrebbe rappresentare l’occasione ideale per lui e viceversa. Le sue caratteristiche paiono perfette, quantità e qualità, tanta corsa in fase difensiva e piedi educati palla al piede.

Un azzardo? Un’iperbole? Forse, ma aver un piano B è una necessità, a maggior ragione in un’annata dove si è in corsa per obiettivi più alti rispetto a quelli a cui siamo abituati. Fortunatamente a Casa Milan la consapevolezza non manca.