Come abbiamo discusso in queste settimane, sopratutto grazie al mercato di gennaio, a livello mediatico il Milan è tornato ad esser considerato più seriamente come una contender. Come detto oneri e onori della transizione di status.
Questo passaggio di livello è stato possibile grazie alla qualità dei singoli, cresciuti pian piano nel giusto contesto. L’insieme l’ha creato Pioli, la differenza la fanno gli interpreti, e nel caso dei rossoneri, alcuni la fanno più di altri e oggi é giusto sottolineare il rientro del turco 10.
Dal suo ingresso son passati sette minuti e il Diavolo ha chiuso il match. Combinazione sulla linea del fallo laterale per il secondo gol di Ibra e due assist per la doppietta di Rebic. Dal minuto 64 al minuto 71, uno sprazzo di partita che vale più di mille parole. In seguito al di là dei tre gol lampo, facilità d’uscita dal basso, palla a terra a due tocchi in tutte le zone del campo.
È sembrato ed è stato tutto più facile con Calha in campo. È un’evidenza. Il 4-0 di ieri pare scontato, classico testa coda e tutto quello che può esser detto per una sfida di questo tipo. Invece il Crotone ha fatto un’importante ora di gioco, grazie ad ottimi innesti arrivati dal mercato.
Hakan è leader vero, magari non carismatico, ma tecnico. Ha le chiavi del gioco, della partita e della stagione. E quando tornerà Bennacer capiremo ancor di più questo assunto. Non sappiamo di cosa abbiamo fatto a meno finché non torneranno in campo entrambe per 90 minuti. La bontà del lavoro di Pioli è tutta qui.