Siamo sicuri che il calcio che amiamo siano quello che vorranno propinarci a partire da agosto? La Serie A, infatti, potrebbe essere sempre meno in contemporanea visto che lunedì prossimo i presidenti dei venti club si raduneranno per varare i nuovi slot del calendario della stagione 2021/2022.
L’opzione sul tavolo prevede che le dieci gare di ogni turno si disputino in dieci orari differenti spalmati tra il sabato pomeriggio e il lunedì sera. Una soluzione questa che darebbe la possibilità ai tifosi di guardare tutte le partite, aumentando la visibilità delle squadre in termini di audience. Già, ma quali criteri e rotazioni si assegnerebbero gli slot più “prestigiosi” come quelli del sabato e della domenica sera? Non solo. L’assenza di contemporaneità permetterebbe di alleggerire il traffico dal punto di vista della trasmissione delle partite in streaming agevolando Dazn per la Serie A. Viene da pensare che la stessa Lega abbia prima messo all’asta un prodotto
assegnandolo al concorrente dell’attuale broadcaster di riferimento (Sky) e migliorandone a posteriori le condizioni.
Chi penserà ai tifosi, che ancora vivono nell’incertezza di un ritorno allo stadio ancora piuttosto lontano dalla normalità? Come si comporteranno le piattaforme in termini di eventuali rimborsi degli abbonamenti in essere e di promozione di nuove sottoscrizioni? Il calcio – si sa – sta vivendo una delle più terribili crisi finanziarie senz’altro aggravata dall’emergenza Covid. La necessità di trovare nuovi ricavi per dare slancio all’industria é ineludibile, ma senza eccedere in un totale menefreghismo nei confronti di chi ci mette soldi e tanta passione come i tifosi. Mai come questa volta – considerando anche le battaglie legali a livello europeo – l’equilibrio é alquanto precario.