Un’eliminazione che lascia l’amaro in bocca per il Milan, soprattutto per come è arrivata. La squadra di Pioli alla mezz’ora è riuscita a passare in vantaggio grazie al solito Ibrahimovic, per poi essere recuperata e poi superata dall’Inter grazie alle reti di Lukaku su rigore e di Eriksen su punizione. Non solo per la rimonta subita, ma anche per l’ennesimo infortunio. Questa volta è toccato a Kjaer, uscito al 18′ per far spazio al debuttante Tomori, che non ha affatto giocato male.
Ibrahimovic prima fa e poi disfa
Il Derby è sempre la partita di Zlatan, sotto tutti gli aspetti. Dopo aver portato in vantaggio la sua squadra, è protagonista di un brutto episodio a fine primo tempo assieme a Lukaku, entrambi poi ammoniti. I due molto probabilmente avranno un conto in sospeso dai tempi del Manchester United. Non è finita qui, al 58′ cambia la partita, Ibra viene espulso per doppia ammonizione dopo aver commesso un fallo su Kolarov e da quel momento la partita va in favore dei nerazzurri.
Tanto equilibrio, anche in 10. Decisivi i calci piazzati
L’espulsione di Ibra ha condizionato il Milan nel prosieguo della gara. Rebic entrato con lo scopo di far salire la squadra, non si è praticamente mai visto, se non per una gomitata rifilata a Barella. Inter che ha preso così il sopravvento e che ha iniziato a macinare occasioni da rete sventate da un grande Tatarusanu e da un’ottima difesa. Decisivi sono i calci piazzati, prima il fallo ingenuo di Leao su Barella che porta al rigore trasformato da Lukaku e poi quello di Meitè su Lautaro al limite dell’area che decreta il sorpasso dell’Inter grazie a una bella punizione di Eriksen che passa così da inesistente a eroe della Milano nerazzurra.
Milan eliminato, ma a testa alta
Milan che viene così eliminato dalla Coppa Italia non riuscendo a riscattarsi dopo la netta sconfitta contro l’Atalanta, ma che a differenza di sabato ha tirato fuori una bella prestazione contro una squadra come l’Inter candidata sin da inizio stagione a vincere lo scudetto. Rossoneri usciti a testa alta nonostante gli episodi che li hanno condannati.