Dopo tanti anni al Milan di Berlusconi, Ariedo Braida oggi sta vivendo una nuova sfida. Dal novembre scorso è il direttore generale della Cremonese, squadra di Serie B che vuole riportare in Serie A. Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, ha raccontato questo e molto altro.
“Il mio sogno – ha detto – è riportare i grigiorossi in A. Ho lavorato una vita al Milan, poi al Barcellona, ora sono qui a Cremona. Senza calcio non so stare. Vorrei far felice il presidente Arvedi e i nostri tifosi. A loro non voglio dire bugie: per ora siamo attrezzati solo per un buon campionato, non per la corsa alla A. Al momento il mercato internazionale è fermo. Le cifre sono troppo alte. Le aziende non investono più in sponsorizzazioni e chi si è indebitato, ne soffre. Comanda la Premier League, con i club più ricchi per i diritti televisivi. In Spagna il Real cede Varane e il Barcellona ha il mercato bloccato. Dovrebbe rinnovare Messi, ma anche un club così importante in questo momento ha grandi difficoltà. Se penso che Leo resterà? Il presidente Laporta farà di tutto per tenerlo. Io ho visto tanti fuoriclasse, ma Messi è un’altra cosa“.
“Tutte le operazioni – continua Braida – le ho fatte sempre in team con Berlusconi e Galliani. A Monza stanno facendo un grande lavoro, capiscono di calcio e hanno una grande esperienza. Non sempre si vince, ma con loro ci si prova. La trattativa più complicata? Avevo appena fatto firmare il contratto col Milan a Frank Rijkaard nella sede dello Sporting Lisbona, all’interno dello stadio. In quel momento fanno irruzione i tifosi del club, arrabbiatissimi. Non volevano che Frankie partisse. Così ho nascosto il contratto nei pantaloni e sono scappato…“.