La classe e la serietà a volte non bastano. È il caso di Giacomo Bonaventura, ormai praticamente escluso dal progetto di Gazidis. Un rinnovo che, se chiesto un anno fa, sarebbe stato scontato. Poi il lungo infortunio, il rientro, i due gol con Napoli e Bologna e di nuovo il calo, inaspettato e fatale. Ma non è solo quello che non convince. Il segnale lo abbiamo avuto già due estati fa, quando la dirigenza rossonera – dopo il precoce addio di Leonardo Bonucci – nel ballottaggio tra lui e Alessio Romagnoli per sostituire il bianconero nel ruolo di capitano, scelse il difensore, allora ancora ventitreenne.
E non lui. Nonostante sei anni in più sulla carta d’identità, una carriera abbastanza importante alle spalle e un po’ più di anzianità guadagnata all’interno dello spogliatoio rossonero. Si può dire: “Ma che c’entra?”. C’entra. Nonostante le infinite doti tecniche e comportamentali, il numero 5 milanista pecca terribilmente di leadership e carisma. Gli costò la fascia, ora il rinnovo. In questo ultimo quinquennio di lacrime e sangue, Jack non ha mai trasmesso quella sensazione di punto fermo, di giocatore al quale affidarsi nei momenti (tanti) di difficoltà: qualche fiammata, qualche bel gol, qualche buona prova. Niente di più. Una discontinuità non solo a livello di prestazione, ma soprattutto di carattere: è dovuto arrivare uno come Ibrahimovic per trasmettere sicurezza e levare quella pressione dalle spalle dei ragazzotti.
Una scelta più o meno condivisibile, ma ad ogni modo comprensibile. Bonucci, Biglia, Kalinic, Higuain: il Milan ha provato più volte ad affidarsi all’esperienza e sistematicamente è stato tradito. Ok agli over 30, ma solo se si tratta di certezze. Due milioni netti (quattro al lordo) annui – l’ingaggio di Bonaventura – non sono una cifra esorbitante, ma in tempi di carestia possono costituire un tesoretto utile da reinvestire per trattenere o arrivare a qualcun altro, ritenuto imprescindibile (Ibra o Gigio, per fare due nomi). E fa male dirlo, ma in questo momento Jack non lo è. Per la società e per il Milan stesso.