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Bierhoff: “Come con noi, nessuno si aspettava molto. Scudetto al Milan sarebbe un gran successo”

L’ex Milan Oliver Bierhoff, che ha vinto uno scudetto coi rossoneri nella stagione 1998-99, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole di Bierhoff su quella stagione e su quella attuale:

Su come affrontare la partita di oggi: “Come successe a noi, anche la squadra attuale era poco considerata in estate, quindi pure questo sarebbe un grandissimo successo. I giocatori non devono avere paura di perdere questa occasione”.

Su questa settimana per i giocatori: “In questa settimana saranno stati giorni sicuramente pieni di tensione: cerchi di essere rilassato, non troppo teso, ma già dai giorni prima hai la testa sulla partita della domenica. Noi nel ’99 avevamo il vantaggio di avere tanti giocatori in rosa che avevano già vinto tanto, anche tre quattro campionati o la Champions League. Questi tipi di compagni erano più rilassati al mio confronto, per me era il primo. Anche nel Milan di adesso ci sono tanti giocatori di fronte al primo grande traguardo e poi alcuni sanno che è un’occasione che non ti ricapita per altre dieci volte. Però è anche decisivo il fatto di sapere che il titolo è nelle tue mani e non vuoi fartelo sfuggire”.

Se ha dei consigli: “Sicuramente tra professionisti sanno come comportarsi, però cerchi di eliminare anche le distrazioni esterne che hai anche dalla vita privata”.

Se le famiglie andavano lasciate da parte: “No, questo no. Però è utile tenere una vita semplice, magari se hai troppe visite o altri programmi che prima avevi pianificato, lasci stare e badi solo al tuo corpo, alla forma fisica e mentale”.

Su quanto conta l’entusiasmo: “In questi momenti vivi sull’entusiasmo e sul convincimento di non farti sfuggire il traguardo ma anche sulla convinzione di poter diventare campione perché hai fatto delle buone partite. Per noi è stato un rally finale, ricordo le sette vittorie consecutive. Anche Zaccheroni prima ci parlava, chiedeva se dovessimo cambiare qualcosa. Poi siamo partiti modificando un po’ davanti con Boban, Weah, Leonardo e me, così abbiamo infilato quella serie positiva chi ci ha portato al titolo a Perugia”.

Sui rischi: “Ricordo ancora la penultima partita, a San Siro in casa con l’Empoli. C’era un ambiente eccezionale, e quando lo stadio sentì che la Fiorentina aveva segnato con Batistuta contro la Lazio, ci spinse ancora di più al sorpasso. Fu una delle partite più belle perché si percepiva che tutto era possibile. Ecco, spero che ai ragazzi non pesi il fatto di avere percorso tutta questa strada, di essere arrivati davanti per poi magari non raccogliere. Non devono avere paura di perdere questa occasione. Attenzione al timore del ripetersi nella mente ‘dopo tutto quello che abbiamo fatto adesso non dobbiamo perdere’. Siccome non devi dire cosa non vuoi avere, spero che questo non avvenga nella loro testa”.

Se c’è differenza tra il dover e il non dover vincere: “C’era tensione come ci sarà adesso. Allora faceva caldo, stadio piccolo, loro si giocavano la salvezza. Pressione altissima fino alla fine. La parata di Abbiati ci salvò la vittoria. Adesso sembra più facile, ma il Milan deve far capire fin dall’inizio chi comanda la partita. Se non segni subito non devi avere fretta perché anche un pareggio può bastare”.

Su cosa vede in questo Milan: “Per quello che so io, si vedono ragazzi che vogliono fare ancora strada, che hanno avuto mentalità e atmosfera giusta nel gruppo, con un allenatore molto preparato. Se arriva, è più lo scudetto della squadra che quello dei campioni”.

Sui dirigenti: “Sono molto felice per Paolo Maldini, se riesce prende lo scudetto anche come direttore dell’area tecnica. Gli dà sicurezza e fiducia per i prossimi lavori e soprattutto gli dà possibilità in più per portare giocatori interessanti a Milano”.

Sulle analogie tra le due squadre: “Da noi non si aspettavano lo scudetto dopo due annate finite al decimo e undicesimo posto. E c’era una concorrenza fortissima. Ma avevamo molti campioni di grande qualità. Avevano già vinto tanto ma non erano alla frutta. Adesso in partenza questo Milan era meno considerato, anche per questo sarebbe un grandissimo successo”.

Oliver Bierhoff - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Oliver Bierhoff – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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