HomePrimo PianoBennacer, il pilastro che deve cambiare. Ma va aiutato

Bennacer, il pilastro che deve cambiare. Ma va aiutato

È ricominciato il calcio e sono ricominciati i dubbi. Ismael Bennacer è sicuramente uno dei migliori prospetti per il Milan del futuro, tanto che anche Ralf Rangnick lo ha confermato come un pilastro, qualora dovesse arrivare. La giovane età, 23 anni, e l’inesperienza, però, lo fanno ancora pagare dazio nelle partite che contano, o quando c’è da cambiare marcia. Schierato mediano in un centrocampo a due o a tre da Pioli, Bennacer più che dettare i tempi di gioco ha sempre fatto più l’incontrista. L’elevato numero di cartellini gialli presi dall’algerino ne è la dimostrazione. È fondamentale nel gioco di uscita palla terra, quando si parte dalla rimessa dal fondo del portiere, ma al momento di verticalizzare o cercare la palla importante ha ancora un po’ la gamba bloccata. Infatti, gioca molto in orizzontale senza mai rischiare la giocata.

Palese come non sia solo un suo limite, ma di sistema. Il resto dei giocatori offensivi del Milan, Zlatan Ibrahimovic a parte, non ha quella capacità e personalità di cercare la palla e fare il movimento per far rischiare un passaggio complicato ma decisivo. Un po’ quello che era accaduto fino a metà dell’ottobre 2018 quando era Lucas Biglia il titolare. Anche l’argentino, arrivato dalla Lazio per cambiare il ritmo della squadra, ha finito per sedersi e non garantire quella velocità di manovra. Tiemoué Bakayoko, che gli è succeduto, ha uno stile di gioco e caratteristiche diversi rispetto all’algerino giocando di quantità piuttosto che di qualità. Proprio il francese, in uscita dal Chelsea, può essere il giocatore che fa al caso del Milan, che sta provando a riportarlo a San Siro. Con lui vicino, anche Bennacer ne potrebbe trarre beneficio, sgravato da compiti di rottura e dedicandosi a quelli da regista.

Un altro nome che circola per il centrocampo rossonero è quello di Florentino Luis in quella posizione. Portoghese del Benfica, molto tecnico, ma con un bagaglio tattico da campionato lusitano non da Serie A. Inoltre, gli ultimi due esperimenti portoghesi tentati dal Milan, per vari, motivi non hanno pagato – Rafael Leao e Andrè Silva – e serve un giocatore diverso. Sulla lista c’è sempre Dominik Szoboszlai, che sì è giovane ma ha caratteristiche diverse, più offensive rispetto ai sopracitati. Nel prossimo mercato si dovrà lavorare per formare un centrocampo che possa reggere l’attacco e supportarlo, perché la scarsa – contro la Juventus nulla – pericolosità davanti passa soprattutto da lì.

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