Il portiere del Milan, Asmir Begovic, ha rilasciato un’intervista al celebre quotidiano britannico The Times, parlando innanzitutto della sua esperienza a Milano e dell’emergenza Coronavirus: “Milano è una città orgogliosa. Dal giorno in cui sono arrivato, ho potuto vedere quanto è unita la comunità. Le persone vogliono tornare al lavoro ed essere orgogliose della loro comunità. Anche noi, come giocatori del Milan, ne facciamo parte. Si tratta di rimettere in piedi l’intero paese, passo dopo passo. Se possiamo giocare una parte in questo, ovviamente va benissimo, ma sappiamo che prima vengono la salute e la sicurezza“.
Sulla partita col Genoa a porte chiuse prima del lockdown: “Per noi è stato uno svantaggio perché di solito abbiamo alle spalle 70 mila persone. Noi beneficiamo molto dal supporto dei nostri tifosi. Ci eravamo allenati nello stadio senza tifosi giocando una partitella tra di noi, ma non è mai come una partita vera. Era complicato e ci sarebbe voluto un po ‘di tempo per abituarsi“.
Begovic conclude parlando della ripresa del campionato: “Ci fidiamo dei dirigenti del club e del governo. Faremo il nostro lavoro come e quando ci diranno. Ci piacerebbe provare a finire la stagione se è possibile farlo in un ambiente sano e sicuro. È solo un gioco d’attesa“.