L’andata è stato il punto più basso della storia recente. A Bergamo, l’Atalanta rifilò cinque gol al Milan, come regalo natalizio e tinse di nero definitivamente il 2019 rossonero di questo campionato. Una sconfitta roboante, pesante nel punteggio e nella mente. Una squadra passiva che ha subito tutti i colpi della banda di Gian Piero Gasperini senza possibilità di replica. La peggiore batosta da 21 anni, quando la Roma impose lo stesso punteggio nel 1998.
Ma come ogni caduta, quando si tocca il fondo, si può solo risalire. Il Milan lo ha fatto, e bene. Fu provvidenziale la pausa natalizia, quando Stefano Pioli riuscì a riorganizzare le idee di una squadra allo sbando e cominciò a modellarla fino a far nascere questa creatura. Il 2020 si è aperto con l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, l’ingresso in pianta stabile di Ante Rebic e Samuel Castillejo negli undici titolari e l’addio a Jesus Suso e Krzysztof Piatek, diventati un po’ il simbolo dell’inefficienza rossonera.
È cambiato tutto
In un girone è cambiato il mondo. L’Atalanta è sempre la squadra più divertente del nostro calcio, segna e vince, ma ora anche il Milan non fa di certo annoiare e soprattutto ha trovato una compattezza che mancava da tanto tempo. Tutti ingredienti che i rossoneri dovranno mescolare anche stasera per trovare la ricetta della vittoria. Anzi, della vendetta. Un passivo così pesante non può lasciare indifferenti, anche a distanza di sette mesi. Per farlo però servirà una vera e propria impresa. Perché è sì vero che il Milan è un’altra squadra, ma stasera dovrà esserlo ancora di più viste le assenze. “Giocare contro l’Atalana è come andare dal dentista”, dissero Pep Guardiola e Maurizio Sarri prima di affrontarla e con tutte queste assenze è come andarci per farsi levare tutti e quattro i denti del giudizio.
Montagna da scalare
Non ci sarà il capitano Alessio Romagnoli, per lui stagione finita, forfait anche per Andrea Conti, uscito malconcio dalla sfida di Reggio Emilia. In difesa mancherà anche Theo Hernandez per squalifica e Simon Kjaer dovrà stringere i denti per esserci, dopo l’affaticamento muscolare rimediato contro il Sassuolo. Sugli esterni agiranno Davide Calabria e Diego Laxalt, in mezzo Matteo Gabbia con Franck Kessie, se il danese non dovesse recuperare. Un pacchetto arretrato totalmente inedito e per nulla rodato, quasi inventato sul momento. A centrocampo mancheranno anche le geometrie e il dinamismo di Ismael Bennacer, squalificato anche lui, che proverà a dare Lucas Biglia in una delle ultime chiamate della sua carriera rossonera.
La montagna nerazzurra è già alta da scalare, così anche di più. Ma se il Milan è davvero cambiato post lockdown e ha trovato compattezza, a prescindere dagli uomini in campo, stasera se la potrà giocare comunque. Dopo aver messo in fila Roma, Lazio e Juventus, pareggiato a Napoli, l’Atalanta è l’ultima big rimasta da battere in questa strana stagione. Riuscendoci, solo l’Inter tra le top six sarà rimasta indenne. Derby che fu l’ultimo passaggio a vuoto di questo campionato, l’unico intoppo pesante da quel pranzo natalizio indigesto che l’Atalanta servì al Milan il 22 dicembre scorso.