Anno nuovo, dilemma vecchio: Junior Messias o Alexis Saelemaekers, chi sarà il padrone della fascia destra nella sfida contro l’Atalanta? Fino a questo momento l’estate non ha portato grosse novità per quel che riguarda quella zona di campo, nonostante le speculazioni su un possibile utilizzo di Charles De Ketelaere su quel lato.
Le due figure di riferimento restano quindi il brasiliano e il belga che, rispetto alla scorsa annata, sembrano essersi scambiati i ruoli: il primo titolare, il secondo pronto a subentrare. Nel precampionato e nella prima giornata di Serie A la gerarchia (se di questa si può parlare) ha visto l’ex Crotone in campo dal 1′ ben 6 volte contro le 2 del compagno. Ora la gara contro la Dea: a chi la titolarità?
La condizione e i precedenti
Per Messias è sicuramente una partita a suo modo speciale perché proprio a Bergamo contro l’Atalanta debuttò con la maglia del Milan nella scorsa stagione, prima dell’infortunio muscolare che lo tenne fuori circa un mese. Un inizio di annata, la scorsa, che non fu particolarmente positivo per lui a causa della preparazione ritardata per via del trasferimento di fine estate.
Anche per Saelemaekers è una gara a suo modo speciale, poiché il belga ha un bilancio molto particolare contro la Dea: nelle 4 partite in cui è stato schierato da Stefano Pioli, il Milan non ha mai perso (3 vittorie e 1 pareggio), mentre nelle altre due la squadra ha perso entrambe le volte.
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La condizione dei due dovrebbe portare Pioli a scegliere il numero 30 perché, come detto in precedenza, è sembrato più pimpante fino a questo momento. Il numero 56, però, ha caratteristiche più di contenimento e più movimenti tra le linee che potrebbe infastidire gli schemi difensivi nerazzurri, come una sorta di mina vagante.
Difficile che il tecnico rossonero provi la soluzione De Ketelaere in un match così importante ed è per questo che le opzioni ventilate sono queste. Giusto sottolineare come chi subentrerà in corso d’opera avrà un ruolo altrettanto fondamentale: dare freschezza alla manovra e alla squadra. Le 5 sostituzioni, in fondo, permettono di cambiare la partita e spesso l’allenatore emiliano lo ha sottolineato. Ecco perché la scelta dipenderà anche dalle loro caratteristiche e dall’apporto che potrebbe dare a seconda dei minuti a disposizione.